(ANSAmed) - GAZA, 9 APR - Un impianto di desalinizzazione
è entrato ieri nella sua 'terza fase' a Deir el-Balah, nel
settore centrale della Striscia di Gaza. Lo riferisce l'agenzia
Wafa secondo cui si è passati dalla produzione quotidiana di
3.400 metri cubici di acqua potabile a 6.000, a beneficio di 100
mila abitanti. Il costo è stato di 18 milioni di dollari.
Fonti locali aggiungono che a Gaza sono in funzione altri due
impianti di desalinizzazione. Nel sud, fra Khan Yunes e Rafah,
funziona un impianto finanziato dall'Unicef e dall'Unione
europea, che fornisce 12 mila metri cubici di acqua a beneficio
di 75 mila abitanti. In futuro la produzione dovrebbe salire a
20 mila metri cubici. A nord di Gaza c'è un terzo impianto, da
10 mila metri cubici. Lo sviluppo di questi progetti è però
condizionato dalla penuria di corrente elettrica e da
ristrettezze finanziarie. Il mese scorso è stato intanto
annunciato che l'Italia ha siglato un accordo con la Banca
Mondiale per contribuire ai lavori e per aumentare la quantità
di acqua potabile nella Striscia. Altre fonti di
approvvigionamento di acqua a Gaza giungono da Israele (10
milioni di metri cubici all'anno) e dai pozzi locali.(ANSAmed).
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Gaza: accresciuta la fornitura di acqua desalinizzata
Tre gli impianti ma c'è penuria di corrente elettrica e di fondi