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Turchia: vizi formali, respinta richiesta bando curdi Hdp

Corte costituzionale rinvia dossier alla procura per correzioni

Redazione Ansa

ISTANBUL - La Corte costituzionale turca ha rinviato alla procura generale della Cassazione di Ankara la richiesta di apertura di un procedimento per bandire il filo-curdo Hdp per presunti legami con i "terroristi del Pkk". Lo riferisce l'agenzia Anadolu.

La decisione è legata ad alcuni errori formali nel dossier di oltre 600 pagine, e non riguarderebbe il merito della richiesta.

Lo stop al tentativo di far chiudere l'Hdp, terza forza in Parlamento grazie ai quasi sei milioni di voti ottenuti alle ultime elezioni, era nell'aria dopo che il relatore sul caso, nominato dalla stessa Corte costituzionale, aveva rilevato diversi errori formali nell'atto d'accusa, tra cui l'errata identificazione di alcuni dei 687 membri del partito di cui si chiedeva contestualmente l'interdizione per cinque anni dalle attività politiche. Due di questi sarebbero peraltro deceduti.

La procura della Cassazione dovrà adesso correggere le imprecisioni segnalate, prima di poter inviare una nuova richiesta di dissoluzione del partito, accusato dal presidente Recep Tayyip Erdogan e dai suoi alleati nazionalisti del Mhp di essere il braccio politico del Pkk. L'Hdp ha sempre negato le accuse, ma da anni subisce una pesante repressione in Turchia, con decine di sindaci e deputati destituiti e centinaia di militanti e dirigenti detenuti, compreso il leader carismatico Selahattin Demirtas, incarcerato nel 2016.

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