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Migranti: Maersk, a Mediterranea semplice contributo

Da 125mila euro. Armatore precisa dopo inchiesta procura Ragusa

Redazione Ansa

(ANSAmed) - PALERMO, 3 MAR - "Mesi dopo l'operazione di salvataggio, Maersk Tankers ha incontrato i rappresentanti di Mediterranea per ringraziarli della loro assistenza umanitaria.

In seguito a questo incontro, abbiamo deciso di dare un contributo di 125 mila euro a Mediterranea per coprire alcuni dei costi sostenuti in seguito all'operazione". E' quanto si legge in una nota firmata da Kis Soegaard, portavoce della compagnia danese di navigazione Maersk Tankers, a seguito dell'inchiesta della procura di Ragusa che coinvolge esponenti della Ong Mediterranea. "Ad ora - aggiunge la nota - non siamo stati contattati dalle autorità".

"Il 5 agosto 2020 l'equipaggio della petroliera Maersk Etienne - aggiunge la compagnia danese - ha salvato 27 persone in difficoltà in mare su richiesta delle autorità maltesi. Una volta tratti in salvo, migranti ed equipaggio sono stati lasciati in situazione di stand-off per un periodo senza precedenti: 38 giorni, senza che nessuna autorità fosse disposta a permettere alla nave di fare scalo né autorizzasse lo sbarco sicuro delle persone salvate. Dopo diverse richieste di assistenza rimaste senza risposta, la situazione è diventata terribile dal punto di vista umanitario".

"Abbiamo concordato con Mediterranea che avrebbero condotto una valutazione sanitaria utilizzando il team medico a bordo della Mare Jonio. Il trasferimento sulla nave - si legge ancora - è avvenuto in seguito alla loro valutazione, e cioè che le condizioni delle persone salvate richiedevano cure immediate in strutture mediche adeguate. Era una situazione umanitaria e vogliamo chiarire che in nessun momento prima o durante l'operazione è stato discusso o concordato un compenso o un sostegno finanziario".

Il contributo di 125 mila euro da parte della società danese, è stato versato alla Ong "mesi dopo". Maersk Tankers spiega di non essere stata ancora contattata dalle autorità italiane, "ma siamo pronti a dare il nostro contributo, se saremo contattati.

Continuiamo a spingere affinché una convinta azione politica eviti il ripetersi dell'incidente della Maersk Etienne. Il lavoro più notevole in questo ambito è condotto attraverso Danish Shipping, che è in dialogo con le autorità danesi, l'Unione europea, l'Organizzazione marittima internazionale e altre parti interessate". (ANSAmed).

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