(ANSAmed) - BELGRADO, 02 MAR - In Serbia, dove la
situazione
epidemiologica è sensibilmente peggiorata, virologi e
specialisti invocano misure più drastiche e chiusure
generalizzate per contrastare una ulteriore diffusione dei
contagi da coronavirus. Predrag Kon, l'epidemiologo più noto nel
Paese che è membro dell'unità di crisi per la lotta al covid-19,
ha detto oggi che la componente medica di tale organismo ha
proposto la nuova imposizione dello stato di emergenza e la
chiusura generalizzata delle varie attività ad eccezione di
farmacie, supermercati, negozi alimentari e distributori di
carburante.
In dichiarazioni stamane alla tv pubblica Rts, Kon ha detto
che una tale decisione drastica è l'unico modo per frenare la
diffusione dei contagi. Stato di emergenza e coprifuoco furono
in vigore in Serbia un anno fa all'inizio della pandemia. Lo
specialista ha criticato al riguardo la decisione delle autorità
di anticipare alle 14 per il solo ultimo fine settimana la
chiusura di caffè, ristoranti e centri commerciali. Una misura
a suo avviso del tutto inadeguata, visto che da ieri tutto è
tornato come prima con chiusure alle 20 per locali e ristoranti
e alle 21 per i negozi.
Servono, ha detto Kon, misure drastiche in modo che la
popolazione si renda conto della pericolosità della situazione
che minaccia la tenuta del servizio sanitario. Alcuni chiedono
anche il ritorno al coprifuoco.
Dopo un periodo di calo progressivo e relativa tranquillità,
i contagi in Serbia hanno ripreso a salire, e il bilancio di
ieri è stato di quasi 3.500 casi di coronavirus e 16 decessi. In
totale i contagi sono stati finora oltre 460 mila e quasi 4.500
i morti.
Da più parti si punta il dito contro gli assembramenti di
migliaia di persone nelle due stazioni sciistiche del Paese
(Kopaonik e Zlatibor), che operano al pieno delle potenzialità
sin dall'inizio della stagione invernale. Si moltiplicano
inoltre riunioni e feste con decine di persone in case private
o locali pubblici in tutto il Paese, nonostante gli accresciuti
controlli della polizia. Riunioni che si tengono senza alcuna
misura di prevenzione, nessuna mascherina, distanziamento zero,
come se la pandemia fosse scomparsa. Le autorità politiche sono
state finora molto restie a chiudere le attività per il timore
di danneggiare l'economia, i cui successi la dirigenza non si
stanca di esaltare, mentre medici, scienziati e specialisti
lanciano l'allarme per una situazione epidemiologica in costante
peggioramento che potrebbe far collassare il sistema sanitario e
vanificare i buoni risultati ottenuti finora dal Paese balcanico
sul fronte vaccinazioni. (ANSAmed).
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Allarme dei medici in Serbia, serve nuovo stato di emergenza
Contagi in forte ripresa. 'Necessaria chiusura generalizzata'