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Siria: malnutrizione dilaga, prezzo cibo cresciuto 200%

Onu, genitori non mangiano per nutrire figli

Redazione Ansa

ROMA - La malnutrizione dilaga in Siria dove oltre il 60% della popolazione, circa 12,4 milioni di persone, vive nell'insicurezza alimentare. Per questo i genitori sono ormai costretti a privarsi del poco cibo a loro disposizione per nutrire i bambini. Nel 2020 sono aumentate di 4,5 milioni le persone alla fame nel Paese.

''Un aumento scioccante, ma che non si può dire sia sorprendente", ha detto il sottosegretario generale delle Nazioni Unite per gli affari umanitari, Mark Lowcock, di fronte al Consiglio di sicurezza, sottolineando che questo aumento della malnutrizione è una delle "conseguenze visibili" del deprezzamento della sterlina siriana, che ha perso più di tre quarti del suo valore nel 2020 mentre i prezzi dei prodotti alimentari e di altri beni essenziali sono aumentati di oltre il 200%. Lowcock ha aggiunto che le famiglie siriane sono ormai tutte indebitate e, secondo l'Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari, oltre il 70% dei siriani ha dichiarato di aver assunto nuovi debiti nell'ultimo anno. "Il risultato è che milioni di siriani stanno ricorrendo a misure disperate per sopravvivere" come vendere beni e bestiame e far lavorare i figli invece di mandarli a scuola.

I pediatri siriani, ha proseguito il rappresentante Onu, dichiarano di diagnosticare la malnutrizione ad almeno 20 bambini al giorno portati negli ambulatori medici dai genitori completamente ignari che i loro figli sono malnutriti. La carenza di cibo è diventata così normale che i parenti non ne riconoscono più i segni sui bambini, ha concluso Lowcock.

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