(ANSAmed) - BEIRUT, 22 FEB - Un nuovo giudice libanese, Tareq
Bitar, è a capo dell'inchiesta sull'esplosione del porto di
Beirut del 4 agosto scorso, nel quale sono state uccise più di
200 persone. La nomina del 46enne magistrato, già a capo della
Corte penale di Beirut e originario del nord del Libano, giunge
dopo che nei giorni scorsi era stato rimosso dall'incarico Fadi
Sawan, il giudice titolare dell'inchiesta sin dai suoi inizi.
Sawan era stato rimosso nei giorni scorsi dopo che la Corte
di cassazione aveva accolto il ricorso di due ex ministri,
formalmente accusati da Sawan di aver avuto responsabilità,
assieme al premier uscente Hassan Diab, nel disastro causato
dall'esplosione di 2.750 tonnellate di nitrato di ammonio da
sette anni stoccate in un hangar del porto.
Nell'esplosione del porto il 4 agosto 2020 sono morte 204
persone, più di 6mila sono state ferite, 300mila hanno perso le
loro case.
Parlando ai media di Beirut, il giudice Tareq Bitar ha
assicurato che non intende subire pressioni durante il suo
lavoro di inchiesta: "Andrò dove mi porterà la legge e il
diritto", ha detto, citato dal quotidiano L'Orient-Le Jour.
"Niente potrà fermarmi. Non lascerò che il percorso della
giustizia venga deviato".
Finora l'inchiesta aveva portato all'arresto di 25 tra
funzionari del porto ed esponenti di medio e basso rango dei
servizi si sicurezza. A dicembre, il premier Diab e tre ex
ministri erano stati messi formalmente sotto accusa per
"mancanze" e "negligenza". Nessuno di questi alti rappresentanti
istituzionali è stato finora interrogato.
Nei giorni scorsi gruppi di attivisti e familiari delle
vittime avevano inscenato proteste di fronte al Palazzo di
giustizia di Beirut per chiedere l'apertura di una inchiesta
internazionale sotto l'egida dell'Onu. (ANSAmed).
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Libano: nuovo magistrato a capo inchiesta esplosione porto
Tareq Bitar: "Non lascerò che percorso giustizia sia deviato"