(ANSAmed) - BELGRADO, 22 OTT - In Serbia, dove ieri si è
registrato un balzo record nei contagi con 512 casi di
coronavirus nelle 24 ore, l'unità di crisi sanitaria per la
lotta al covid-19 riunitasi d'urgenza stamane ha deciso di non
adottare nuove misure restrittive. Come riferiscono i media, gli
specialisti hanno deliberato che saranno rafforzati notevolmente
i controlli sulle regole di prevenzione e contenimento
attualmente in vigore, con sanzioni rigorose per i trasgressori.
Per ora pertanto non verrà introdotto l'obbligo di test
negativo al covid-19 per l'ingresso in Serbia, nè si procederà
alla chiusura parziale o totale delle scuole con didattica a
distanza - due delle misure possibili di cui si parlava alla
vigilia.
Nel Paese vige l'obbligo di mascherina sui mezzi pubblici,
in tutti i negozi, uffici e luoghi al chiuso, ed essa viene
caldamente consigliata anche all'aperto soprattutto laddove non
sia possibile rispettare il distanziamento fisico di 1,5 metri.
Tutti i locali, bar, caffè, ristoranti chiudono alle 23, e gli
eventi sportivi si tengono in assenza di pubblico. Le autorità
non si stancano di invitare la popolazione al lavaggio frequente
delle mani, alla aerazione dei locali, alla distanza e ad
evitare assembramenti.
La scorsa primavera, con l'imposizione dello stato di
emergenza, in Serbia era stato in vigore per un paio di mesi il
coprifuoco dalle 17 alle 6 e il divieto assoluto di uscire di
casa per gli ultra 65enni. (ANSAmed).
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Covid: Serbia, no a nuove restrizioni, ma più controlli
Riunita unità di crisi dopo balzo record contagi