(ANSAmed) - RABAT, 24 SET - In Marocco un terzo dei rifugiati
(35,8%) risiede tra Rabat (14,6), Casablanca (13,9) e Oujda
(7,3), tutte città del nord del paese. Lo rivela un'indagine
dell'Alto commissariato al programma in collaborazione con
l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (HCR).
L'inchiesta che puntava a far luce sull'impatto della pandemia
da Covid-19 sulla situazione socioeconomica e psicologica dei
rifugiati, scatta una fotografia della situazione migranti in
generale.
Sono 7 mila in tutto i rifugiati che si sono stabiliti in
Marocco; 6 su 10 sono maschi, 3 su 10 hanno meno di 18 anni e 2
su 3 tra i 18 e i 59 anni. Solo il 2,5% ha più di 60 anni. Più
della metà provengono dalla Siria (48%) poi sono yemeniti (16%),
centrafricani (7%) e di altri paesi dell'Africa.
Sono alloggiati per lo più anche a Nador (6,5%), Kenitra (6,4),
Fes (6,4) e per lo più (98,5%) sono arrivati in Marocco dopo il
2000, la metà dopo il 2015 (50,3%), ma in assoluto la media
della permanenza in Marocco è di sei anni, anche se si allunga
fino ai 9 tra gli ivoriani e fino ai 7 per i siriani. (ANSA).
Leggi l'articolo completo su ANSA.it
Migranti, Marocco: 7mila rifugiati, un terzo risiede al Nord
Indagine Onu per impatto Covid-19 scatta foto immigrazione