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Libano: suicidi e violenze, sale la tensione nel paese

Beirut bloccata da interruzioni di strade e sit-in

Redazione Ansa

BEIRUT - Blocchi stradali e violenze sono di nuovo in scena a Beirut e in altre città del paese, stretto nella morsa della profonda crisi economica e dell'inasprimento delle tensioni sociali. I media locali stamani informano che tre persone si sono suicidate in 48 ore a Beirut e nel sud del paese a causa del "peggioramento delle condizioni economiche". E che si registra un incremento della criminalità organizzata, secondo i media causata dalla "disperazione" della gente comune rispetto al carovita. La lira locale ha perso più del 75% del suo valore e il rincaro dei prezzi delle merci di prima necessità ha superato in alcuni casi il 50%.

Stamani a Beirut, gli operai messi in cassa integrazione del principale cementificio libanese hanno inscenato una protesta nel centro della capitale portando le loro betoniere a piazza dei Martiri. La società "Cementi del Leone", la più importante di tutto il Libano aveva annunciato la cassa integrazione per il 95% dei suoi dipendenti. Assieme a questi operai manifestano oggi a Beirut gli addetti alle cave di pietra, la cui attività è stata interrotta da mesi a causa delle misure anti-Covid-19.

Sempre stamani manifestano davanti alla sede del ministero degli interni, nella zona di Hamra, i sindacati dei tassisti, che chiedono con insistenza al governo di aggiornare le tariffe di trasporto di fronte alla svalutazione della lira locale, e di abolire una serie di imposte dirette agli autisti. Nel fine settimana si sono registrati scontri sul Monte Libano: tra manifestanti anti-governativi e seguaci di partiti governativi nello Shuf, e tra attivisti e forze dell'esercito nel Metn. Si registrano una decina di feriti lievi.

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