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Tunisia: riconoscimento nozze gay, errore amministrativo?

Legale all'ANSA, atto è autentico, ma probabile svista

Redazione Ansa

(di Paolo Paluzzi)  TUNISI - Il recente annuncio dai toni trionfalistici dell'associatione "Shams - per la depenalizzazione dell'omosessualità in Tunisia" del riconoscimento, per la prima volta, da parte dello stato tunisino di un matrimonio tra due omosessuali ha innescato un vivo dibattito nel Paese nordafricano, scandito da mille polemiche. "Il contratto di matrimonio tra un cittadino francese di 31 anni e un 26enne tunisino, sancito in Francia, è stato riconosciuto in Tunisia che l'ha annotato all'anagrafe: un fatto - ha sottolineato Shams - che va nella giusta direzione di stabilire il principio del libero arbitrio dell'individuo e il principio di uguaglianza e non discriminazione". Ma mentre alcuni, tra le frange progressiste della società hanno salutato con favore la notizia, i più tradizionalisti l'hanno criticata con forza e messo in dubbio fin da subito la veridicità dell'informazione, invitando la stessa Shams a pubblicare i documenti per comprovarla. Se non altro per il fatto che in Tunisia l'omosessualità è ancora un reato punito con il carcere fino a tre anni. Il presidente di Shams, avvocato Mounir Baatour, che vive attualmente a Marsiglia a seguito delle minacce di morte ricevute dopo la sua candidatura negata alla presidenza tunisina, ha confermato all'ANSA l'autenticità della notizia, ribadendo che il pubblico ministero non può più impugnare la trascrizione dell'atto per scadenza dei termini per l'appello, si fa sempre più strada l'ipotesi che non di vera svolta da parte dello Stato tunisino si sia trattato ma di un semplice errore amministrativo. Del resto il ministro tunisino degli Affari locali, Lofti Zitoun, interpellato al riguardo è stato chiaro affermando che la Tunisia non ha intenzione di riconoscere alcun matrimonio tra persone dello stesso sesso, e pur ammettendo di non sapere nulla di questa trascrizione, ha annunciato di aver avviato puntuali verifiche per saperne di più. Inoltre, secondo Zitoun, questa presunta trascrizione avvenuta per errore non sarebbe nemmeno la prima in Tunisia, visto che un caso analogo si verificò già in passato nella capitale. "Purtroppo la normativa non è così chiara ed espressa ma si può facilmente desumere che non possa applicarsi", spiega all'ANSA l'avv. Giorgio Bianco dello studio Giambrone Law, operante anche a Tunisi. "Premesso che quanto riportato dall'associazione Shams sia ad oggi negato dalle autorità e che pertanto si possa commentare solo una situazione ipotetica e non attualmente certa - prosegue l'avvocato - , l'evidente errore commesso dalle autorità consolari o dall'anagrafe tunisina non costituisce di per se un primo passo verso il riconoscimento delle unioni civili o di matrimoni dello stesso sesso in Tunisia. Infatti, non si tratta in alcun modo di un riconoscimento giurisprudenziale nell'interpretazione della normativa tunisina che porterebbe a un'orientamento giurisprudenziale capace anche di condizionare la futura politica del Paese sul tema, ma solo un errore amministrativo che risulta essere contrario ai valori costituzionali tunisini" (ANSAmed)

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