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In Tunisia anche i detenuti producono mascherine

Laboratorio carcere La Manouba ne produrrà 800 al giorno

Redazione Ansa

TUNISI - Il laboratorio di abbigliamento della casa di reclusione femminile de La Manouba, ha iniziato a produrre mascherine protettive per conto del ministero tunisino della Salute, in conformità con i criteri e gli standard sanitari richiesti. Lo ha reso noto il portavoce dell'amministrazione penitenziaria di Tunisi, Sofiane Mezghiche precisando che detto laboratorio sarà in grado di produrre più di 800 mascherine al giorno, dopo aver già fornito più di 4000 protezioni per gli agenti in servizio presso la stessa casa circondariale.

La capacità produttiva giornaliera di questa officina di abbigliamento potrà poi aumenterà fino a oltre 1.500 dispositivi di protezione al giorno. La produzione includerà anche tute mediche e caschi protettivi, con il sostegno della direzione generale delle carceri e della riabilitazione e l'amministrazione del carcere de La Manouba. La produzione sarà poi estesa alle altre case circondariali di Mornaguia (governatorato di Manouba), Mahdia, Borj Erroumi (governatorato di Biserta), Messadine (governatorato di Sousse), Jendouba, e di Borj El Amri (governatorato di Manouba) ", ha detto Mezghiche precisando che finora sono state prodotte 21.200 maschere protettive. I ministri della Giustizia e della Salute, Thouraya Jeribi e Abdellatif Mekki, il direttore generale dell'amministrazione penitenziaria, Ilyes Zallek e il governatore della Manouba, hanno visitato il carcere femminile di Manouba per conoscere i progressi della produzione di mascherine protettive e sua capacità logistica elogiando gli sforzi compiuti dai detenuti come parte della mobilitazione nazionale per affrontare la mancanza di attrezzature mediche. IL ministro della Sanità di Tunisi ha annunciato che sarà obbligatorio indossare le mascherine per uscire in strada una volta finito il periodo di quarantena generale.

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