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Coronavirus: Libano, Hrw denuncia, siriani discriminati

Diverse località impongono misure più restrittive ai profughi

Redazione Ansa

(ANSAmed) - BEIRUT, 2 APR - Le comunità di profughi siriani in Libano sono discriminate in diverse località del Paese a causa dell'emergenza sanitaria del coronavirus: è la denuncia di Human Rights Watch, organizzazione internazionale umanitaria che ha pubblicato nelle ultime ore una nota sulle violazioni commesse da decine di municipalità libanesi nei confronti dei profughi siriani. In Libano dal 2011 sono registrati circa un milione di civili siriani fuggiti dalla guerra nel loro paese.

Altre fonti parlano di un milione e mezzo di profughi, su una popolazione totale libanese di circa quattro milioni di persone.

Dal 21 febbraio a oggi il Libano ha registrato circa 500 casi positivi al Covid-19 e 16 decessi ufficiali per coronavirus. Il governo di Beirut ha a metà marzo imposto la chiusura di tutte le attività commerciali non essenziali e un coprifuoco notturno.

In questo contesto, già prima di metà marzo, decine di municipalità libanesi hanno imposto misure discriminatorie nei confronti dei profughi siriani, afferma Human Rights Watch, che cita esempi di località dove i siriani devono sottostare a un coprifuoco diurno non imposto ai libanesi. In generale, ai siriani sono consentiti meno movimenti e attività del resto della popolazione. Dal canto loro le agenzie dell'Onu che già sostengono i profughi siriani in Libano, hanno avviato a marzo campagne di sensibilizzazione nei campi profughi, distribuzione di saponi e disinfettanti alle famiglie, così come hanno avviato in alcuni casi l'allestimento di alcune strutture di isolamento all'interno degli agglomerati di tende e prefabbricati.

(ANSAmed). Z10/ S0A QBXB Leggi l'articolo completo su ANSA.it