(ANSA) - PALERMO, 14 NOV - Sono le donne rifugiate l'anello
più vulnerabile ed esposto a rischi, in questo momento,
nell'area mediorientale. Donne invisibili, soggette ad abusi e
costrette in certi casi anche a contrarre matrimoni precoci.
Hanno bisogno di supporto fisico ed è a loro che occorre dare
voce. Per Enaam Suhail Al Barrishi, direttrice generale della
Jordan River Foundation e donna di riferimento della casa reale
giordana per il no profit e per l'inclusione sociale,
intervenuta a Palermo, in occasione della conferenza
internazionale delle donne leader del Mediterraneo, è questa una
priorità da considerare, anche all'interno della rete Jasmine,
che, attraverso un processo partecipato di condivisione, si sta
costituendo in questi giorni a Palermo.
Oggi a palazzo delle Aquile l'assemblea generale del network,
composto da venti donne leader del Mediterraneo, ha sottoscritto
un documento programmatico.
"Nella nostra area geografica - ha commentato Al Barrishi che
è anche tra le venti leader della rete Jasmine - le donne hanno
molti problemi da risolvere ma un riferimento particolare
vorrei rivolgere alle rifugiate. Sono donne che sicuramente
hanno sofferto più di altre. La maggior parte di loro sono state
traumatizzate e in quanto tali vanno considerate e viste con
occhi completamente diversi. Non so se questa sarà la priorità
della rete ma la mia posizione a favore di queste donne
rifugiate sarà chiara".
"In Giordania - ha proseguito la presidente della Jordan
River Foundation - abbiamo aperto le porte ai rifugiati e in
particolare alle donne perché sono più vulnerabili e più
deboli. Inizialmente quando si è aperta la crisi siriana si
pensava fosse una emergenza. La comunità internazionale ha
anche fornito un supporto finanziario. In seguito le cose si
sono complicate perché l'emergenza è finita e ci siamo scontrati
con la realtà.
La Giordania, infatti, possiede risorse limitate. In questo
momento, il Governo ha messo in atto un piano sull'istruzione,
due turni, uno mattina e uno pomeriggio per queste comunità ed
anche servizi medico-sanitari". (ANSA).
Leggi l'articolo completo su ANSA.it
Mediterraneo: Jordan River Foundation, dare voce alle donne
"Attraverso un processo partecipato di condivisione"