(ANSAmed) - TUNISI, 12 OTT - Si chiama #EnaZeda, è la
traduzione letterale di 'Anch'io', versione tunisina del
fenomeno mondiale #Metoo, diventata subito top trend su Twitter
e che conta tra i suoi sostenitori la blogger/attivista tunisina
Lina Ben Mhenni.
Tutto è nato qualche giorno fa dalla pubblicazione da parte
di una giovane ragazza delle foto di un uomo, fresco deputato
per il partito Qalb Tounes a Nabeul, Zouhair Makhlouf, in
atteggiamenti inequivocabili all'interno di una macchina fuori
da un liceo. Foto scattate dalla ragazza, che si è dichiarata
vittima di molestie sessuali. Fatti che l'interessato ha tentato
prima di smentire in maniera goffa su Facebook, per poi essere
costretto dalle proteste sui social a cancellare il suo profilo.
Il tutto è sfociato in una convocazione in procura per molestie
sessuali e attentato al pubblico pudore e l'avvio di un'indagine
interna da parte del partito del magnate Karoui (tra l'altro
l'uomo viene immortalato dalla presunta vittima con la maglietta
del partito).
Il coraggio della ragazza (non è dato di sapere se
maggiorenne o minorenne) di pubblicare queste foto ha dato il
via a un mare di testimonianze di donne che stanno inondando la
rete tunisina. "Non penso ci sia una sola donna in Tunisia che
non abbia subito una molestia sessuale, ci siamo passate tutte",
ha scritto Lina Ben Mhenni. Il caso rilancia la tematica, un po'
passata in sordina durante l'ultima campagna elettorale per le
elezioni legislative e presidenziali, della condizione della
donna in Tunisia. Nel nuovo Parlamento la percentuale di donne è
del 23%, inferiore all'oltre 30% registrato nella precedente
legislatura.(ANSAmed).
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#EnaZeda virale su Twitter, nasce il #MeToo tunisino
Campagna sui social dopo la denuncia di molestie contro deputato