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Siria: Onu, decine di migliaia in fuga dalle aree di conflitto

Erdogan, se Ue ci ostacola mandiamo i profughi

Civili in fuga dalle zone di combattimento nel nord-est della Siria

Redazione Ansa

ROMA - Con l'escalation del conflitto in Siria decine di migliaia di civili sono in fuga dalle zone di combattimento. Si legge in una nota dell'Unhcr, l'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, che chiede alle parti di rispettare il diritto internazionale umanitario. "I civili e le infrastrutture civili non devono essere un obiettivo", raccomanda l'Alto Commissario dell'Onu per i rifugiati, Filippo Grandi.

Secondo l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria sono circa 60mila gli sfollati siriani fuggiti nelle ultime 36 ore dalle zone dell'offensiva turca nel nord-est del Paese.

Secondo le fonti citate dall'Osservatorio i civili sono in fuga in particolare dalle zone di Darbasiye e Ras al Ayn. La direzione dello sfollamento è verso sud e sud-est, verso la città di Hasake.

Erdogan, se Ue ci ostacola mandiamo i profughi 

Se l'Ue ci accuserà di "occupazione" della Siria e ostacolerà la nostra "operazione" militare, "apriremo le porte a 3,6 milioni di rifugiati e li manderemo da voi". Lo ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, parlando ai leader provinciali del suo Akp. A meno di 24 ore dall'inizio dell'operazione militare 'Fonte di pace' nel nord-est della Siria, "109 terroristi sono stati uccisi" dai raid della Turchia, ha annunciato Erdogan, riferendo anche di diversi miliziani curdi "feriti" e altri che si sono "consegnati" all'esercito turco e ai suoi alleati locali.

"Due villaggi sono stati liberati dai terroristi a ovest di Tal Abyad", uno dei principali punti d'accesso dell'incursione turca. Si tratta delle prime aree curde passate sotto il controllo di Ankara dall'inizio dell'operazione, riferiscono fonti militari di Ankara. I villaggi, occupati dai miliziani locali cooptati da Ankara dell'Esercito siriano libero (Esl), sono quelli di Yabse e Tal Fander, che erano stati oggetto di bombardamenti turchi nelle scorse ore.

Comandante curda, Turchia attacca Rojava con i jihadisti, può fare un genocidio

"Oggi la Turchia non attacca da sola al confine con il Rojava, ma con i jihadisti, con questi miliziani. Chiediamo come mai un Paese Nato possa attaccare con i jihadisti la coalizione che ha combattuto l'Isis. La Turchia può fare facilmente un genocidio, uccide tutti, bombarda tutti. Lanciamo un appello alla comunità internazionale per fermare gli attacchi e creare una zona cuscinetto in Siria". Lo ha dichiarato Dalbr Jomma Issa, una comandante delle milizie curde YPJ, in conferenza stampa alla Camera.

"Purtroppo ieri sono avvenuti questi attacchi, e abbiamo le foto. La Turchia dice che attaccano zone militari, ma qui ci sono foto che mostrano che a loro non importa di civili e militari, uccidono tutti", ha dichiarato, mostrando alcune immagini stampate su un foglio. A margine, la comandante ha riferito che le forze curde hanno avuto notizie questa mattina di "un villaggio bombardato dai turchi e tantissime famiglie sono state uccise".

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