(ANSAmed) - ROMA, 20 SET - Un migrante di origine sudanese è
stato ucciso da un colpo di arma da fuoco ieri a Tripoli: lo
denuncia l'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim)
che era presente con il proprio staff sul luogo della tragedia.
Nel centro di Abusitta, riferisce l'Oim, erano appena sbarcati
103 migranti che hanno opposto resistenza al trasferimento nei
centri di detenzione. Un gruppo di uomini armati ha aperto il
fuoco dopo un tentativo di fuga. Il migrante sudanese, colpito
allo stomaco, è deceduto nonostante l'intervento immediato dei
medici Oim.
L'uomo faceva parte di un gruppo di migranti appena riportati
a terra dalla Guardia Costiera libica, che negli ultimi cinque
giorni ha soccorso e portato a terra quasi 500 persone. "L'uso
di armi da fuoco contro civili inermi è inaccettabile in ogni
circostanza", ha detto il portavoce dell'Oim, Leonard Doyle.
L'organizzazione considera la morte del migrante sudanese un
"severo promemoria delle gravi condizioni in cui si trovano i
migranti raccolti dalla Guardia costiera libica dopo aver pagato
trafficanti per essere portati in Europa, solo per poi
ritrovarsi nei centri di detenzione", dove ci sono condizioni
"disumane", come denunciato dall'Onu. L'Oim stima siano 5.000 i
migranti, inclusi donne e bambini, detenuti in Libia, oltre
3.000 nelle aree di conflitto tra le forze governative e quelle
del maresciallo Khalifa Haftar.
La Commissione europea si è detta "è profondamente
rattristata" e "condanna fermamente la tragica morte del
migrante di origine sudanese, ucciso dopo lo sbarco in Libia",
precisando che è "inaccettabile che vengano sparati colpi di
arma di fuoco contro civili disarmati". Lo ha reso noto una
portavoce della Commissione europea che ha chiesto alle autorità
libiche di condurre una "inchiesta approfondita" e fare in modo
che "simili incidenti non si verifichino". (ANSAmed).
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Migrante sudanese ucciso dopo essere sbarcato a Tripoli
Lo denuncia l'OIM. Dura condanna dell'Ue per la 'tragica morte'