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Marocco: massacro di tortorelle, Web solleva la protesta

Scatta indagine giudiziaria dopo video e foto postate in Rete

Redazione Ansa

RABAT - Oltre un migliaio di tortorelle massacrate e ammucchiate ai loro piedi. E i cinque cacciatori immortalati in uno scatto da eroi con tanto di video che diventa virale. È uno shock per animalisti e semplici cittadini che inorridiscono davanti alle immagini riprese nella regione di Marrakech. "Questa non è la giungla, perché dobbiamo sopportare uno scempio simile?", s'indigna un internauta. "Perché concediamo l'ingresso nel nostro paese a questi beduini che non lo meritano?", tuona dal web un cittadino.

La Rete si indigna e punta il dito contro il gruppo di turisti della doppietta, arrivati dai paesi del Golfo per far strage di uccelli migratori finisce nei guai. Ci si è messa Greenpeace Maroc a dar battaglia all'agenzia che promuove viaggi per cacciatori. L'ondata di disprezzo è così alta che il Ministero dell'Acqua e delle Foreste è costretto a far luce con un'inchiesta che riconosce il luogo della battuta di caccia e identifica l'agenzia. Parte così la denuncia per bracconaggio del tour operator "che si assume la responsabilità degli atti commessi dai propri clienti". La licenza è stata revocata, i cacciatori avrebbero "superato di almeno tre volte la quota regolamentare di prede". Ora sarà la giustizia ordinaria a procedere.

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