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Migranti: da 17 giorni a largo Tunisia, si cerca soluzione

Ambasciatore del Bangladesh lavora a rimpatrio di 64 persone

Redazione Ansa

(ANSAmed) - TUNISI, 17 GIU - Potrebbe avviarsi verso una soluzione la vicenda dei 75 migranti a bordo del rimorchiatore Maridive 601, che li ha soccorsi al largo della Libia, e da 17 giorni fermi al largo di Zarzis in attesa dell'autorizzazione ad entrare nel porto tunisino.

L'ambasciatore del Bangladesh in Libia, Sekander Ali, salito a bordo della nave sabato scorso, starebbe lavorando per convincere i 64 bengalesi, tra i quali 32 minori non accompagnati, ad accettare l'ipotesi del rimpatrio volontario, come già fatto per nove egiziani, un marocchino e un sudanese. A sostenere che i bengalesi abbiano invece già accettato tale ipotesi è il presidente dell'Osservatorio tunisino per i diritti umani, Mustapha Abdelkebir, che riferisce all'agenzia di stampa tunisina Tap che la visita dell'ambasciatore per la seconda volta nella regione testimonia l'importanza attribuita al problema dei migranti e la volontà di ciascuna delle parti di assumersi le proprie responsabilità e svolgere il proprio ruolo in un'azione congiunta.

"La sistemazione di questi migranti o altre persone che sbarcano o arrivano in Tunisia a seguito di un tentativo di migrazione irregolare dalla Libia verso l'Europa, rimane - secondo Abdelkebir - molto difficile soprattutto nel governatorato di Medenine che ha ospitato centinaia di migranti e rifugiati dal 2011". Secondo l'Oim rimane delicata la situazione soprattutto per i minori non accompagnati, per i quali la soluzione comporta numerosi passaggi burocratici supplementari con le autorità. (ANSAmed).

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