(ANSAmed) - BEIRUT, 17 MAG - Bambini che muoiono per malattie
prevenibili e donne che partoriscono in condizioni non sicure: è
quanto accade in un sovraffollato campo profughi nella Siria
nord-orientale al confine con l'Iraq. La denuncia viene oggi da
Medici Senza Frontiere (Msf), organizzazione umanitaria
internazionale che opera, tra l'altro, nell'area dove si trova
il campo di Al Hol.
L'Onu e le altre organizzazioni umanitarie come Msf affermano
che nel campo di Al Hol, costruito negli anni '90 per ospitare
non più di 15 mila persone, sono ammassate oggi 73 mila profughi
per lo più provenienti dalle regioni orientali dove si è
combattuto fino a marzo tra forze curde e miliziani dell'Isis.
Degli oltre 70mila abitanti del campo di Al Hol, il 94% sono
donne e bambini. E ci sono 11mila persone - di cui 7mila bambini
- di nazionalità non siriana. Questi ultimi, afferma Msf, non
hanno accesso alle aree del campo in cui sono disponibili i
servizi medici di base.
"Sono arrivati stipati nel retro dei furgoni. Quasi tutti
erano ricoperti di fango, molti erano feriti o malati. Le
persone erano affamate e i bambini malnutriti", dichiara Will
Turner, responsabile di Msf per l'emergenza in Siria.
L'organizzazione chiede che l'assistenza umanitaria nel campo
di al Hol sia adeguatamente rafforzata. (ANSAmed).
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Siria: Msf, ad Al Hol bimbi muoiono per malattie prevenibili
Organizzazione umanitaria denuncia condizioni nel campo profughi