(ANSAmed) - ROMA, 19 APR - Circa 1.800 bambini hanno urgente
bisogno di essere evacuati dalle zone in prima linea di
combattimento in Libia, mentre altri 7.300 sono già stati
sfollati dalle loro case a causa delle violenze: nel complesso,
sono circa 500.000 i bambini colpiti finora in tutta la parte
occidentale del Paese. E' l'allarme lanciato oggi in una
dichiarazione congiunta del direttore generale dell'Unicef e del
Rappresentante speciale del Segretario generale dell'Onu per i
bambini ed i conflitti armati.
E' intanto salito a 27.000 il numero degli sfollati
dall'inizio degli scontri armati a Tripoli e dintorni. Lo scrive
l'Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari umanitari (Ocha) in
un "aggiornamento flash" sulla situazione nei dintorni della
capitale, precisando che i fattori che spingono le persone ad
abbandonare le aree colpite includono combattimenti,
bombardamenti, attacchi aerei, così come la mancanza di servizi
chiave e beni come elettricità e acqua.
La nota dell'Ocha dà anche conto che "un numero significativo
di civili è stato in grado di uscire dalle aree di Khalat al
Furjan/Ain Zara, a sud ovest di Tripoli il 17 aprile,
accompagnato da squadre di evacuazione locali. Questo sviluppo è
stato possibile dopo gli interventi delle Nazioni Unite, che
hanno chiesto un passaggio sicuro per i civili in aree colpite
da conflitti. Attraverso questo corridoio umanitario, anche i
primi soccorritori hanno potuto assistere anche le persone che
hanno deciso di rimanere nelle aree colpite per proteggere i
loro beni".(ANSAmed).
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Libia: Unicef, 1.800 bambini a rischio
Numero sfollati a Tripoli sale a 27.000