(ANSAmed) - ROMA, 18 APR - L'emergenza colera in Yemen rischia
di ritornare a livelli catastrofici. Nelle ultime settimane di
marzo infatti sono state registrati 2.500 nuovi casi sospetti al
giorno. Un aumento esponenziale rispetto ai 1000 contagi
giornalieri registrati in media a febbraio.
E' l'allarme lanciato oggi da Oxfam. Di fronte uno scenario
sempre più drammatico, che vede le organizzazioni umanitarie,
impegnate in una lotta contro il tempo per raggiungere quasi 40
mila persone, che secondo le stime potrebbero aver già contratto
la malattia, e che in buona parte si trovano in aree sempre più
difficili da raggiungere a causa dell'intensificarsi degli
scontri in corso e delle restrizioni di accesso imposte dalle
parti in conflitto.
"Il nuovo picco di colera potrebbe peggiorare ancora, con
l'imminente arrivo della stagione delle piogge - ha detto Paolo
Pezzati policy advisor per le emergenze umanitarie di Oxfam
Italia - Nuove inondazioni andrebbero a contaminare
ulteriormente le poche fonti d'acqua disponibili, accelerando la
diffusione della malattia. Al momento stiamo assistendo ad un
numero di nuovi casi di colera e relativi decessi, 10 volte
superiore a quello registrato nello stesso periodo del 2018".
Dall'inizio dell'epidemia di colera nel 2016, più di 3.000
persone sono morte e oltre 1,3 milioni sono state contagiate. Il
picco dell'epidemia è stato raggiunto nel giugno del 2017, con
una media di circa 7.000 nuovi casi sospetti identificati al
giorno. Una catastrofe di tale proporzioni da portare a fine
del 2017 l'OMS a definirla "la più grave della storia". Una
tragedia che adesso rischia di ripetersi.
Oxfam ha infatti calcolato che se i nuovi casi sospetti
continueranno a crescere ai ritmi attuali per il resto
dell'anno, sarà sicuramente superato il picco epidemico del
2017.
"In oltre quattro anni di guerra il popolo yemenita ha già
subito la più grave epidemia di colera di sempre e il crollo
dell'economia del paese - continua Pezzati - Permettere a questa
malattia di diffondersi di nuovo, causando altre vittime
innocenti ed evitabili, sarebbe una nuova, vergognosa macchia
sulla nostra coscienza. La comunità internazionale deve
intervenire al più presto per garantire che gli aiuti umanitari
e le organizzazioni sul campo, come Oxfam, possano raggiungere
tutte le persone che hanno bisogno di cure e lavorare per
prevenire il contagio tra le comunità più vulnerabili".
Al momento oltre 38.000 persone - tra le 195.000 sospettate
di aver contratto la malattia nelle ultime settimane - si
trovano in aree sempre difficili da raggiungere per le
organizzazioni umanitarie.
All'inizio di aprile Oxfam è stata costretta a spostare il
proprio ufficio a Shafer, nel governatorato settentrionale di
Hajjah, mentre i combattimenti raggiungevano la periferia della
città. Da qui, nonostante l'intensificarsi del conflitto, sta
continuando a fornire acqua pulita e cibo a oltre mezzo milione
di persone nei distretti vicini. (ANSAmed).
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Yemen: Oxfam, emergenza colera, 2.500 casi sospetti a marzo
Organizzazioni umanitarie tentano raggiungere persone a rischio