(ANSAmed) - ZAGABRIA, 26 MAR - Diversi manager e imprenditori
sono stati arrestati oggi in Croazia per malversazioni legate
alla gestione dei due maggiori cantieri navali croati, l'Uljanik
di Pola e il 3. maj di Fiume, che da mesi si trovano al limite
del fallimento.
La vasta operazione di polizia ha coinvolto almeno cento
agenti che a Fiume e in Istria stamane hanno arrestato dodici
persone, tutte ex alti dirigenti e membri dei cda dei due
cantieri navali negli ultimi anni. Non sono ancora stati resi
noti i dettagli dell'inchiesta né i reati che vengono contestati
agli arrestati.
La crisi nella cantieristica navale croata è conseguenza
delle ingenti perdite generate negli ultimi due anni, stimate a
centinaia di milioni di euro. I circa duemila operai sono da
ieri di nuovo in sciopero in attesa che il governo prenda una
decisione definitiva sulla sorte dei due cantieri, attesa nei
prossimi giorni.
L'ipotesi di una ricapitalizzazione da parte di un partner
strategico, il cantiere Brodosplit di Spalato in cooperazione
con la Fincantieri italiana, sembra sempre meno realistica dato
che prevede una partecipazione dello Stato croato che potrebbe
ammontare a centinaia di milioni di euro senza chiare garanzie
che l'operazione di salvataggio abbia esiti positivi. Tra le
possibili alternative si discute anche della separazione delle
due strutture, ora parte di un unico gruppo aziendale, con la
vendita di 3. maj a Fiume, dove la situazione è più stabile, e
un possibile fallimento invece del cantiere di Pola.(ANSAmed).
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Croazia: arrestati manager e dirigenti cantieri navali
Il settore e' in grave crisi. Operai nuovamente in sciopero