(ANSAmed) - BENGASI, 16 GEN - Quattro mesi dopo il cessate il
fuoco mediato dall'Onu, a Tripoli sono ripresi gli scontri a
fuoco tra gruppi armati rivali, secondo quanto riferiscono fonti
ufficiali. In particolare, oggi, ha detto il portavoce del
ministero della sanità Malek Merset, almeno una persona è
rimasta uccisa e altre 17 ferite.
In una precedente ondata di scontri, lo scorso agosto, sono
morte almeno 96 persone, tra cui numerosi civili.
Frattanto, la missione delle Nazioni Unite ha ammonito contro
ogni violazione del cessate il fuoco, mediato ed entrato in
vigore a settembre. Il bilancio, secondo un aggiornamento, è di
un morto e 19 feriti. Gli scontri, ha precisato il ministero
della sanità citato dai media locali, sono avvenuti stamattina
nella zona di Qasr Ben Qashir, a sud di Tripoli, e hanno visto
in contrapposizione la Forza di protezione di Tripoli,
coalizione composta da quattro milizie fedeli al governo di
accordo nazionale guidato da Fayez al-Serraj (Brigate
rivoluzionarie di Tripoli, Brigata Abu Salim, Ottava Divisione
Nawasi e Brigata Bab Tajura) ed i miliziani della Settima
Brigata di Tarhuna.
La Forza di protezione ha spiegato in una nota, riportata
sempre dai media locali, di essere stata costretta a reagire
"perché i gruppi che attaccano Tripoli non si sono ritirati
oltre i confini dell'area militare" della città, con riferimento
alla Settima Brigata che non avrebbe rispettato un accordo per
ritirarsi dall'area di Qasr Ben Qashir. La coalizione, prosegue
la nota, ha "risposto a un attacco da parte questi gruppi per
evitare perdite di vite e danni alle proprietà". (ANSAmed).
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Libia: scontri a fuoco a Tripoli, un morto e 17 feriti
Onu ammonisce contro violazioni del cessate il fuoco