(ANSAmed) - ISTANBUL, 15 GEN - La morte intorno all'alba di
oggi nel mar Egeo tra Turchia e Grecia di una bimba di 4 anni,
che si trovava a bordo di un gommone di migranti in difficoltà,
sarebbe seguita a un'operazione di respingimento della guardia
costiera greca. A denunciarlo è il padre della piccola, Mohammed
Fadil, un cittadino iracheno che è tra le 46 persone tratte in
salvo dai guardacoste di Ankara al largo della costa
sudoccidentale turca di Kusadasi.
"C'erano onde forti. Pensavamo che fossero venuti a salvarci.
Ci hanno detto di spegnere il motore. Poi hanno legato la nostra
barca alla loro, iniziando a farci girare in cerchio. Hanno
provato a ucciderci. Sono riuscito a salvare due miei figli, ma
non l'altra", ha raccontato Mohammed Fadil, citato da Anadolu.
(ANSAmed).
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Naufragio Egeo, 'mia figlia morta per respingimento'
L'accusa del padre della bambina alla Guardia costiera greca