(ANSAmed) - GINEVRA, 20 DIC - Migranti e rifugiati subiscono
"orrori inimmaginabili" in Libia, denuncia un rapporto delle
Nazioni Unite che descrive dettagliatamente in 61 pagine
l'inferno degli abusi subiti da donne, bambini e uomini dal
momento in cui entrano in Libia, durante la loro permanenza nel
Paese e - se vi riescono - mentre tentano di attraversare il
Mediterraneo. "La stragrande maggioranza delle donne e delle
adolescenti intervistate - si legge nel documento - ha riferito
di essere stata violentata dai trafficanti".
La frequenza dei casi di stupro ai danni delle donne che
hanno transitato in Libia è corroborata da una pletora di fonti,
afferma il rapporto, precisando che "la stragrande maggioranza
delle donne e adolescenti intervistate nel 2017-2018 ha riferito
di essere stata violentata da trafficanti in Libia o di aver
visto donne portate via e tornare sconvolte, ferite e con abiti
strappati".
Il rapporto delle Nazioni Unite, basato su informazione
raccolte tra il gennaio 2017 e il 30 settembre scorso, documenta
inoltre uccisioni, torture, condizioni di detenzione spesso
disumane, fenomeni di schiavitù, lavoro forzato, estorsioni,
sfruttamento ed altre gravi violenze inflitte da migranti e
rifugiati "da attori sia statali e non statali". Nei centri di
detenzione i bambini sono detenuti nelle medesime squallide
condizioni degli adulti, prosegue il documento.
"Innumerevoli migranti e rifugiati hanno perso la vita,
durante la cattività in mano a trafficanti, uccisi a colpi di
arma da fuoco, torturati a morte o semplicemente lasciati morire
di fame o per negate cure mediche ", afferma il rapporto. "In
tutta la Libia, corpi non identificati di migranti e profughi
con ferite da arma da fuoco, segni di tortura e ustioni vengono
scoperti, spesso in cestini della spazzatura, letti di fiumi in
secca, fattorie e nel deserto", aggiunge.
Per le Nazioni Unite "la Libia non può essere considerata un
luogo sicuro", ma coloro che riescono a tentare la pericolosa
traversata del Mediterraneo, "vengono sempre più spesso
intercettati o soccorsi dalla Guardia costiera libica che li
riconduce in Libia", dove molti ritrovano l'inferno da dove
erano appena sfuggiti, che nelle sue raccomandazioni finali si
rivolte anche all'Unione europea ed ai suoi Stati membri per
chiedere di "riconsiderare i costi umani delle loro politiche e
dei loro sforzi per arginare la migrazione verso l'Europa",
nonché di garantire "che la loro cooperazione e la loro
assistenza alle autorità libiche siano basate sui diritti
umani".
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Onu, 'orrori inimmaginabili'subiti da migranti in Libia
'Stragrande maggioranza di donne e adolescenti violentate'