(ANSAmed) - TUNISI, 13 DIC - Continua il braccio di ferro tra
governo tunisino e sindacato professori.
Ieri, nella 'Giornata della rabbia' a Tunisi, migliaia di
insegnanti statali delle scuole secondarie hanno sfilato
dalla sede del sindacato Ugtt (Unione generale dei lavoratori
tunisini) all'Avenue Bourguiba chiedendo aumenti di stipendi e
migliori condizioni di lavoro.
L'annunciata protesta arriva dopo il fallimento dei
colloqui tra governo e rappresentanti degli insegnanti sulle
richieste della categoria, tra le quali anche il diritto alla
pensione anticipata. Manifestazioni analoghe a quella di Tunisi
si sono svolte anche in altre città del Paese nordafricano. Nei
giorni scorsi il governo tunisino aveva minacciato azioni legali
nei confronti dei docenti per aver boicottato gli esami
scolastici in programma il 3 dicembre.
La Federazione generale per l'insegnamento superiore,
sindacato di categoria dell'Ugtt, ha già annunciato per il 19
dicembre un sit-in davanti alla sede del ministero
dell'Educazione. In piazza oggi anche gli avvocati che
protestano contro alcuni articoli della finanziaria 2019. La
situazione sociale in Tunisia, già tesa, con un'economia in
crisi dalla rivoluzione del 2011, rischia di esplodere ad inizio
2019.
Su facebook ha fatto recentemente la sua comparsa il
movimento apolitico dei "Gilet rossi" che sulla falsariga di
quello francese rivendica per i giovani "dignità e diritto ad
una vita degna" e denuncia il divario tra mondo politico e
popolo tunisino. A novembre gli statali tunisini hanno
scioperato per protestare contro gli aumenti dei prezzi e il
blocco degli stipendi e uno sciopero generale per gli statali è
previsto per il 17 gennaio. Lo ha annunciato l'Ugtt. (ANSAmed).
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Tunisia: insegnanti in piazza per chiedere aumenti
Anche avvocati in agitazione. Rischio escalation proteste