(ANSAmed) - NAPOLI, 10 DIC - "Da oggi anche in Palestina è
possibile effettuare tutti gli esami diagnostici, dalla
ecografia alla mammografia, alla biopsia, per lo screening del
tumore al seno e ottenere i risultati entro una settimana e in
caso di diagnosi di neoplasia intervenire subito". Lo afferma
Nafez Sarhan, direttore della prima Breast Unit palestinese
presentata ieri a Betlemme grazie a un importante progetto di
cooperazione internazionale dell'Italia.
Le donne palestinesi che sospettano un tumore alla mammella o
vogliano prevenirlo non dovranno più aspettare mesi e recarsi
all'estero per curarsi (per lo più in Giordania e Israele o
addirittura in Europa, con trasferte che potevano durare anche
mesi e avere notevoli costi): ora possono farlo presso il primo
e unico centro senologico multidisciplinare del proprio Paese
grazie alla collaborazione tra l'Ufficio di Gerusalemme
dell'AICS - Agenzia Italiana della cooperazione allo sviluppo,
Elis Ong che ha elaborato il progetto e Università Campus
Bio-Medico di Roma che ha fornito i suoi medici e l'esperienza
della Breast Unit attiva presso il suo policlinico
universitario.
"Abbiamo aderito molto volentieri a questo progetto - spiega
Davide Lottieri, vicepresidente dell'Università Campus
Bio-Medico di Roma - da anni stiamo costruendo legami con altri
Paesi e con strutture universitarie in tutto il mondo per
arricchire i nostri studenti e cooperare insieme agli altri". Il
progetto punta a seguire almeno 150 pazienti l'anno in tutte le
fasi del percorso diagnostico-terapeutico (diagnosi, trattamenti
e controlli programmati successivi) pari a circa il 40 per cento
di tutti i casi di tumore al seno. "Siamo felici di aver
contribuito, con la creazione della Breast Unit, a un progresso
concreto nella sanità palestinese che da tempo sta puntando alla
lotta al tumore al seno", ha sottolineato Daniele Maturo,
vicepresidente dell'Associazione Centro ELIS impegnata nella
riduzione della sofferenza in varie popolazioni, con interventi
calibrati sulle specifiche esigenze di ciascun Paese e presente
anche in Costa d'Avorio, Nigeria e Tunisia.
"La Cooperazione allo sviluppo - ricorda Fabio Sokolowicz,
Console Generale della Repubblica Italiana - rappresenta
storicamente uno dei principali strumenti di cooperazione tra
Italia e Palestina, in particolare nel settore della salute,
dove investiamo impegno economico e professionale, e che ci vede
leader nel quadro della programmazione congiunta con gli altri
Stati Membri dell'Unione Europea". (ANSAmed).
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Palestina: centro prevenzione seno con cooperazione Italia
Inaugurato a Betlemme, seguirà almeno 150 donne ogni anno