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Migranti: sequestrata nave Aquarius, indagata Msf

Accusa traffico rifiuti infettivi. Ong condanna, inquietante

Redazione Ansa

(ANSAmed) - ROMA, 20 NOV - Rifiuti pericolosi a rischio infettivo, sanitari e non, scaricati in maniera indifferenziata nei porti italiani come se fossero rifiuti urbani: è l'accusa nei confronti della Ong Medici Senza Frontiere e di due agenti marittimi che ha fatto scattare il sequestro preventivo dell'Aquarius, attualmente nel porto di Marsiglia, e di 460 mila euro. L'indagine di Guardia di Finanza e Polizia, coordinata dalla Procura di Catania, avrebbe accertato uno smaltimento illecito in 44 occasioni per complessivi 24 mila kg di rifiuti.

L'accusa nei confronti di Msf, considerata dagli inquirenti "produttrice" dei rifiuti al centro del traffico illecito, riguarda sia la Aquarius, da gennaio 2017 a maggio 2018, e la Vos Prudence, la nave utilizzata dalla Ong tra marzo 2017 a luglio 2017. Nel registro degli indagati, per attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti, sono finiti, oltre ad alcuni membri dell'Ong, anche il Centro operativo di Amsterdam che gestiva l'Aquarius e quello di Bruxelles per la Vos Prudence. Medici senza frontiere (Msf) "condanna con forza la decisione delle autorità giudiziarie italiane di sequestrare la nave Aquarius" per presunte irregolarità nello smaltimento dei rifiuti di bordo. Una misura che Msf definisce "sproporzionata e strumentale, tesa a criminalizzare per l'ennesima volta l'azione medico-umanitaria in mare". "Dopo due anni di indagini giudiziarie, ostacoli burocratici, infamanti e mai confermate accuse di collusione coi trafficanti di uomini - afferma Karline Kleijer, responsabile emergenze per Msf - ora veniamo accusati di far parte di un'organizzazione criminale finalizzata al traffico di rifiuti. È l'estremo, inquietante tentativo di fermare a qualunque costo la nostra attività soccorso in mare".

"Tutte le nostre operazioni in porto, compresa la gestione dei rifiuti, hanno sempre seguito procedure standard" e che "le autorità competenti non hanno contestato queste procedure né individuato alcun rischio per la salute pubblica da quando Msf ha avviato le attività in mare nel 2015". (ANSAmed).

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