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Migranti: bilancio morti a 18 in naufragio Spagna

Recuperati altri 5 corpi, continuano ricerche di almeno 6 persone

Redazione Ansa

MADRID - Continua lo stillicidio dei corpi restituiti dal mare una settimana dopo il naufragio di un barcone di migranti sugli scogli al largo della costa di Barbate (Cadice), avvenuto lunedì scorso. Con gli ultimi cinque cadaveri recuperati la scorsa notte, sale a 18 il numero di vittime del naufragio, nei pressi della spiaggia di Caños de Meca, nel quale sono state tratte in salvo dai mezzi del Salvataggio Marittimo 22 persone, e almeno altre sei restano disperse. "Bisogna tirarli fuori dal mare per dare loro riposo. Se non si fossero impauriti davanti agli scogli, la marea sarebbe scesa e forse la barca avrebbe resistito", ha detto il tenente della Guardia Civile, José Antonio Olivas, comandante della caserma di Barbate, che coordina le ricerche, in dichiarazioni al quotidiano ABC. A causa delle cattive condizioni del tempo, l'imbarcazione si è schiantata all'alba di lunedì scorso sulle rocce. "Non sappiamo con certezza quanti restano dispersi - ha aggiunto l'ufficiale - fra tre e sei persone, secondo i racconti dei sopravvissuti, che non concordano". Il viaggio dalle coste di Kenitra, in Marocco, era cominciato almeno 25 ore prima del naufragio, con almeno una quarantina di migranti di origini marocchine, fra le quali 11 minori di età, stipate su un barcone di legno a motore. La maggioranza, secondo le testimonianze dei sopravvissuti, non sapeva nuotare e indossava giubbotti salvagente inadeguati e insufficienti per mantenere a galla i naufraghi. La lancia, che già faceva acqua lungo la traversata, si è trovata in difficoltà per il temporale ed è andata a schiantarsi contro le rocce quando era a meno di 200 metri dalla terraferma. I migranti avevano pagato 1.500 euro a testa per il viaggio della morte, per il quale la polizia nazionale di Algesiras ha arrestato due marocchini di 32 e 21 anni, il pilota e copilota dell'imbarcazione. Sono accusati di concorso in omicidio e di un reato contro i diritti dei cittadini stranieri, informano fonti investigative citate dai media iberici. Giovedì i due arrestati compariranno davanti al magistrato nel Tribunale di Cadice per gli interrogatori. Le ricerche delle vittime, dirette dal comando della Guardia civile locale, continueranno per i prossimi due giorni. Dal 1988 sono almeno 6.714 i migranti morti o scomparsi nelle acque dello Stretto di Gibilterra, secondo la stima dell'Organizzazione Internazionale delle Migrazioni (Oim), che considera la cifra calcolata per difetto perché molte vittime non hanno i documenti.

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