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Marocco, donne cancellano da radio star che piace al Re

Lamjarred, accusato di violenza, torna in carcere in Francia

Law approved in Morocco to protect women from violence

Redazione Ansa

(di Olga Piscitelli)

RABAT - È forse la pop star più apprezzata dai giovani. Sicuramente, negli ultimi cinque anni, la più seguita: uno dei suoi titoli più famosi, 'Lm3llem', su Youtube ha superato il tetto record di 600 milioni di visualizzazioni. Ora Saad Lamjarred, 33 anni, ha tutte le donne del Marocco contro. Le principali radio del Paese non diffondono più le sue canzoni. Con oltre dieci denunce di violenza alle spalle, tra Stati Uniti e Francia, Saad Lamjarred rischia di perdere anche i fan più accaniti. Con l'hashtag #Masaktash, "non starò zitta", o #LamjarredOut, collettivi femminili organizzati e semplici ragazze appassionate di musica, hanno deciso di metterlo al bando da tutte le radio, facendo pressione attraverso i social: "Pur rispettando la presunzione d'innocenza - dicono - si può evitare di diffondere la cultura della violenza: spegnete le sue canzoni".

La luna di miele tra il cantante le sue ex sostenitrici è finita martedì 18 settembre, quando la pop star è stata di nuovo incarcerata, questa volta per decisione della Corte d'appello di Aix en-Provance. L'ennesima ragazza lo accusa di violenza e va ad aggiungersi al coro di giovani donne che raccontano di notti da incubo e stanze d'albergo come prigioni. Una sorta di harem della violenza, che dal 2016 aleggia come uno spettro sulla reputazione del cantante. E che stona sia con l'immagine da bravo ragazzo della porta accanto, sia con i testi delle canzoni tutte dolcezza e miele. "Promettimi", "Mio grande amore", "Non sono un ragazzo facile", le hit più conosciute. A nulla è servito l'intervento di re Mohammed VI, che non ha mai nascosto il suo apprezzamento per la star e a partire da agosto ha pagato le spese dell'avvocato, in Francia, per sostenerlo. Lamjarred, del resto, è stato insignito delle più alte onorificenze marocchine proprio dal sovrano. Ora però, titolano i giornali, è caduta una stella. (ANSAmed)

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