(ANSAmed) - ROMA, 11 SET - "Apprendiamo con sgomento la
notizia diffusa da Medici Senza Frontiere dei cento esseri umani
morti al largo della Libia. Ancora una volta ci tocca contare la
morte di 20 bambini, dimenticati da tutti per giorni. E'
straziante". Lo dichiara Andrea Iacomini, portavoce dell'Unicef
in Italia.
"Dal primo gennaio di quest'anno a oggi si registrano già
1.565 vittime nel Mediterraneo, molti sono bambini, rispetto ai
2.564 dello stesso periodo del 2017. Va però sottolineato come
questo calo (-39%) sia di gran lunga inferiore rispetto a quello
registrato nel medesimo arco di tempo nel numero degli sbarchi
(-80%: da 99.000 a 20.000 nel periodo primo gennaio-31 agosto).
Questo vuol dire che i viaggi della disperazione nel
Mediterraneo sono diventati più pericolosi che mai", prosegue.
"Se, secondo i dati a nostra disposizione, quasi 1/5 delle
persone che sbarcano sono minorenni, dobbiamo presumere che sia
in proporzione anche il numero delle vittime. Questo ultimo
naufragio altro non è che parte di un fenomeno più vasto ed
estremamente allarmante, che vede centinaia di bambini e ragazzi
fra le vittime, su cui sta calando un colpevole silenzio. Anche
se non li vediamo più sbarcare numerosi come prima, migliaia di
esseri umani, fra cui tanti, troppi bambini, continuano a morire
nelle nostre acque. E' inaccettabile", conclude Iacomini.
(ANSAmed).
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