(di Paola Del Vecchio)
(ANSAmed) - MADRID, 11 SET - La situazione dei minori
stranieri non accompagnati ('Mena') è sempre più un'emergenza in
Spagna, soprattutto in Andalusia, come segnalano la Procura per
la protezione dei minori di Siviglia e la Memoria della Procura
Generale dello Stato, presentata ieri in apertura dell'anno
giudiziario. Ed è anche una priorità del governo socialista di
Pedro Sanchez, che ad agosto ha approvato un decreto per
migliorare i centri di accoglienza delle enclavi di Ceuta e
Melilla.
Nel 2017 sono stati 1.293 i minori stranieri "in fuga" dai
centri di tutela, che hanno fatto perdere le tracce, come
evidenzia la memora della Procura Generale dello Stato, citata
oggi dai media iberici. In tutto, sono stati 2.345 i minori
migranti sbarcati sulle coste spagnole, con un incremento del
398% rispetto al 2016, quando si registrarono 588 arrivi, e pari
a un aumento del 566% rispetto al 2015, quando in 414
arrivarono via mare.
La stragrande maggioranza di questi bambini e adolescenti
sono maschi (97%), provenienti dal Marocco (56,3%), o dai paesi
dell'Africa Subsahariana come la Repubblica di Guinea (8,4%), la
Costa d'Avorio (7,5%) e il Gambia (2,8%). Al 31 dicembre scorso
la Procura ha registrato 6.414 minori "sotto tutela o
accoglienza dei servizi di protezione", pari a un incremento di
oltre il 60% rispetto al 2016. Anche il numero di accertamenti
per accreditare l'età dei minori, in totale 5.600, ha registrato
nel 2017 un aumento di oltre l'88% rispetto all'anno precedente.
L'aumento del numero di Mena è stato massiccio nella regione
meridionale dell'Andalusia, dove sono giunti 4.798 dei 10.162
minori sbarcati in Spagna negli ultimi due anni, pari a un
incremento del 572%. Sono le cifre diffuse dalla Procura per la
famiglia e la protezione dei minori di Siviglia, che dimostrano
la dimensione di un problema, che "ci è sfuggito di mano", come
denuncia il procuratore capo, Daniel Valpuesta, citato oggi dal
quotidiano El Mundo. E questo "perché non ci sono risorse per
applicare pienamente le conseguenze della dichiarazione di
abbandono di un minore: assistenza, formazione e preparazione
per la vita adulta", ha assicurato Valpuesta. Il procuratore ha
inoltre rilevato che nessuno dei 400 provvedimenti di rimpatrio
avviati quest'anno dagli uffici giudiziari minorili è stato
eseguito dalla Delegazione del governo, la locale prefettura,
nonostante il 70% dei casi riguardi minorenni marocchini i cui
familiari "sono perfettamente localizzati". Per questi motivi
denuncia che i centri per l'accoglienza sono diventati "un
deposito di bambini", ai quali non sono offerte le risorse
previste per la formazione.
Anche la misura approvata venerdì scorso nel Consiglio dei
ministri presieduto da Pedro Sanchez, con lo stanziamento
straordinario di 40 milioni di euro da destinare alle regioni
che volontariamente accoglieranno i minori migranti, è definita
da Valpuesta "una pezza". Il procuratore ha insistito sulla
necessità di "formule" per dissuadere bambini e minori
dall'intraprendere i viaggi della speranza verso la Spagna e ha
indicato, fra queste, la necessità di farli ritornare dai loro
familiari "con tutte le garanzie", sebbene rilevando "la
mancanza di una volontà politica al riguardo".
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Migranti: 1.293 minori in fuga da centri accoglienza in 2017
Procura, la situazione è fuori controllo