(ANSAmed) - MADRID, 20 AGO - L'ombra lunga dello sfruttamento
e degli abusi sessuali sulle lavoratrici stagionali immigrate
impiegate nella raccolta delle fragole a Huelva, in Andalusia,
arriva all'alto tribunale dell'Audiencia Nacional. E' lì che si
sono rivolte dieci raccoglitrici stagionali marocchine per
denunciare per reati di lesa umanità e tratta di esseri umani i
titolari delle aziende che le hanno contrattate per l'ultima
campagna della raccolta di fragole, a Huelva, fra aprile e
luglio scorsi. Sulla base dell'esposto, il giudice
dell'Audiencia Nacional, Santiago Pedraz, ha aperto un fascicolo
di inchiesta, secondo fonti giudiziarie citate dai media
spagnoli.
Le lavoratrici stagionali, in prevalenza provenienti da zone
rurali del Marocco e con figli minori a carico, assistite
dall'Associazione di Utenti dell'amministrazione di giustizia,
denunciano le penose condizioni di lavoro, salariali e di vita
cui sono sottoposte e che, stando all'esposto presentato,
rientrano nella categoria di schiavitù. In molti casi, stando
alla denuncia, le donne sono state oggetto di abusi e
aggressioni sessuali da parte dei propri capi o supervisori, di
nazionalità spagnola o rumena, con la minaccia, in caso di
rifiuto, di essere castigata al lavoro.
L'iniziativa giudiziaria fa seguito alla denuncia presentata a
maggio alle sezioni istruttorie n. 1 e 3 del Tribunale di Palma
del Condado, in provincia di Huelva. La Giunta dell'Andalusia, a
guida socialista, aveva avviato tre mesi fa una
una campagna informativa per esortare le vittime a denunciare
gli abusi e ha reclamato una maggiore vigilanza e ispezioni al
ministero del Lavoro.
Le dieci donne denuncianti erano state contattate in paesini
rurali del Marocco mediante un'agenzia di lavoro del paese
magrebino, per un contratto di tre mesi, con visto incluso. La
giornata lavorativa prevista era di 6 ore, per 40 euro al
giorno, con trasferimento in Spagna e successivo rientro in
Marocco a carico dell'azienda contrattista, Doñana 1998 SL,
dell'associazione imprenditoriale Frseshuelva. Stando alla
denuncia, le donne sono state invece ammassate in baracche, in
un'area recintata vicina ai campi di fragole e lontana da centri
urbani, senza finestre, acqua potabile, con "cibo marcio" e
costrette a mendicare da mangiare e a lavorare dodici ore, in
cambio di una paga di 10 euro al giorno.
Oltre 18mila donne, tutte di nazionalità marocchina e rumena,
arrivano ogni anno nella provincia di Huelva per la raccolta
nelle serre, un mare bianco di plastica che copre il paesaggio
andaluso, da Huelva a Palos de la Frontera, dove si producono
oltre 300.000 tonnellate di fragole l'anno. Nel 2017, la Spagna
ha esportato il così detto 'oro rosso' per circa 600 milioni di
euro.
(ANSAmed)
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Spagna:fragole e violenza,10 marocchine denunciano gli abusi
Stagionali impiegate nella raccolta a Huelva tenute in schiavitù