Rubriche

Migranti: Marina libica, nessuno abbandonato in mare

A bordo motovedetta giornalista tedesca, presto reportage tv

Redazione Ansa

ROMA - "Non è nella nostra religione, moralità e comportamento abbandonare nessuno in mare. Il personale della guardia costiera libica è uscito per salvare tutti": lo afferma su Facebook un portavoce della Marina libica, respingendo le accuse della Ong spagnola Open Arms di aver abbandonato in mare a morire una madre e un bambino. A bordo della motovedetta libica - precisa il portavoce - c'era una giornalista tedesca che ha assistito al salvataggio, producendo un reportage che sarà pubblicato sulla rete N-TV di Rtl, una delle principali emittenti tedesche.

"Le forze della Marina libica e della Guardia Costiera - scrive Il portavoce della Marina Ayoub Qassem sul social network - respingono le accuse della ONG spagnola Open Arms circa gli ultimi avvenimenti SAR avvenuti nelle acque libiche, a circa 76 miglia dalla costa, dalla motovedetta Ras al Jadar, nel corso della quale c'è stato il salvataggio di 165 persone".

"Il compito della Guardia Costiera - aggiunge - è di salvare vite umane e proteggerle. Negli ultimi anni sono stati salvate oltre 80 mila persone, con mezzi limitati e in condizioni avverse. Le tragedie in mare avvengono a causa dei trafficanti di esseri umani, cui interessa solo il proprio guadagno, e della presenza di ong irresponsabili nell'area. La GC libica fa del suo meglio nonostante la scarsità dei mezzi a disposizione, per salvare vite umane, senza altra agenda che non sia che quella dell'interesse nazionale, dello spirito umanitario". Si annuncia poi la pubblicazione a breve di una risposta da parte dell'ufficio stampa della Marina "per spiegare i dettagli dell' accaduto".

Leggi l'articolo completo su ANSA.it