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Cinema: Cedric Herrou simbolo migranti "restiamo umani"

Libre su agricoltore francese, evento a Biografilm il 20 giugno

Redazione Ansa

(di Alessandra Magliaro) (ANSAmed) - ROMA, 15 GIU - Cedric Herrou è un simbolo. Nella sua fattoria in provincia di Nizza questo agricoltore di 38 anni accoglie i migranti che tentano di passare il confine dall'Italia alla Francia, donne, giovani, bambini praticamente tutti senza permesso di soggiorno. Oltre alla rotta del mare (l'odissea di Aquarius verso la rotta spagnola non è ancora finita) c'è da fare un percorso di terra, non meno difficile.

L'agricoltore militante di Breil-sur-Roya da alcuni anni ha deciso di agire: chi passa dalle sue parti, un possedimento in Provenza diventato un camping improvvisato, riceve ospitalità, riparo, cibo e conforto. E' molto noto: il suo Paese, la Francia, lo ha condannato l'estate scorsa a quattro mesi di prigione per aver aiutato circa 200 migranti a passare la frontiera dalle parti di Ventimiglia. E il mondo 'No borders' si è mobilitato per lui. Lui è ricorso in appello accusando la prefettura francese di violazione del diritto d'asilo.

"Il motto francese è "libertà, uguaglianza, fraternità", qualunque sia la nostra origine, la nostra religione, il nostro colore della pelle, è importante difenderlo ogni giorno. Non è solo uno slogan, ha bisogno di essere vissuto ogni giorno", ha detto in una intervista all'ANSA Herrou. Sulla sua storia Michel Toesca ha realizzato un film documentario, Libre, che sarà prossimamente in sala con I Wonder Pictures e che a Bologna avrà l'anteprima italiana al Biografilm festival il 20 giugno, in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato. Herrou non è l'unico cittadino comune a rischiare condanne per questo motivo ma certo è tra i più noti: all'ultimo festival di Cannes il suo passaggio sulla Croisette è stato degno di una star del cinema, ancora più importante visto che ad di là delle paillettes nella regione del Sud della Francia c'è tutta un'altra realtà da conoscere.

Herrou pensa che bisogna restare umani al di là di tutto: "accolgo decine di minori non accompagnati, non dovrebbero aver bisogno di contrabbandare di nascosto con tutti i rischi del caso. Continuerò a pensarlo anche se mi ritengono un fuorilegge". Oltre al regista di Nizza Toesca lo stesso Cedric è stato coinvolto nella produzione, insieme ad altri, incluse le organizzazioni non governative Emmaus e Medici del Mondo. Il film segue giornate qualunque nella fattoria di Cedric Herrou, un militante che coltiverebbe olive se non avesse un terreno di frontiera dove a decine i migranti per lo più africani tentano di entrare in Francia, respinti duramente.

"Non mi sento un eroe, non penso di fare niente di straordinario mi comporto seguendo il motto francese e mi sento assolutamente comune. Forse solo - ha ammesso Herrou che deve ad un reportage del New York Times una popolarità internazionale, avendo fatto da guida al premio Pulitzer Adam Nossiter che nel 2015 realizzò un reportage nella zona - più determinato nella mia disobbedienza civile". (ANSAmed).

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