(ANSAmed) - CATANIA, 13 GIU - E' arrivata la mattina del 13
giugno nel porto di Catania la nave Diciotti della Guardia
costiera con a bordo 932 migranti salvati durante sette
operazioni di soccorso al largo della Liba. Nell'imbarcazione ci
sono anche due cadaveri recuperati duranti gli interventi di
salvataggio. Cinque dei migranti, quattro donne incinte e un
minorenne, sono stati già trasferiti in ospedali siciliani di
Agrigento e Palermo con elicotteri del 118, dopo un primo
trasbordo a Lampedusa. Sul molo erano pronti il personale per lo
sbarco e anche gli investigatori della squadra mobile della
Questura delegati dalla Procura distrettuale di Catania a
svolgere le indagini del caso.
"Non ci sono casi particolari. Le situazioni più critiche
sono state già ospedalizzate", ha sottolineato il presidente
della sezione provinciale della Croce Rossa di Catania Stefano
Principato. Degli oltre novecento migranti, circa 800 saranno
trasferiti in altre regioni italiane. Gli altri resteranno in
Sicilia. All'arrivo, i migranti sulla nave sono rimasti in
silenzio, quasi increduli che il loro 'viaggio delle speranza'
abbia avuto approdo in un porto sicuro italiano. Dal ponte di
nave Diciotti i migranti, salvati in sette operazioni di
soccorso nel mare Mediterraneo hanno guardato con curiosità il
molo di Catania e i soccorritori, giornalisti, cameraman e
fotografi. Nello sfondo, la mole imponente dell'Etna. Una donna,
parlando con i cronisti ha detto: " siamo sulla nave da tre
giorni, oggi sono molto contenta: viva l'Italia".
Tra i migranti sbarcati a Catania "il numero dei minorenni è
cospicuo, intorno a 200. Vi sono bambini piccoli, il più piccolo
ha tre mesi e viaggia con la famiglia, ma la maggior parte sono
non accompagnati", ha detto la portavoce di Save The Children,
Giovanna Di Benedetto, parlando con i giornalisti nel porto di
Catania. "Abbiamo incontrato molti eritrei - ha aggiunto - e
abbiamo visto che sono molto provati dalle condizioni e dal
viaggio spesso perché le condizioni in cui affrontano il lungo
viaggio prima della traversata del mare Mediterraneo e la
permanenza in Libia è un viaggio durante il quale incontrano
violenze, orrori indicibili, privazioni, schiavitù e torture.
Non è una passeggiata. Sicuramente per noi - ha concluso
Giovanna Di Benedetto - la priorità è salvare vite umane. È
importante, è qualunque altra questione deve essere discussa tra
gli Stati a livello europeo, ma, ribadisco, la priorità è sempre
salvare vite umane". (ANSAmed).
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932 migranti arrivati a Catania su nave Guardia costiera
Save the children, tra loro 200 minorenni