(ANSAmed) - AMMAN, 19 APR - Un gruppo di attivisti per i
diritti umani in Giordania ha avviato una campagna per
combattere il fenomeno dei matrimoni precoci, che sembra essere
andato fuori controllo negli ultimi anni nel Paese a causa
dell'aumentata povertà e dell'arrivo di rifugiati dai Paesi
vicini, in particolare la Siria.
Oltre 10.000 ragazze sotto i 18 anni si sposano ogni anno in
Giordania, secondo i dati resi noti dall'organizzazione che ha
avviato la campagna, la Sisterhood is Global Institute (SIGI).
L'iniziativa è stata denominata 'Nujoud', dal nome di una
ragazza yemenita nota per essersi sposata a soli 10 anni e avere
divorziato pochi mesi dopo, diventando la più giovane divorziata
di cui si abbia notizia nel mondo.
I sostenitori della campagna vogliono che il Parlamento
giordano abolisca un articolo di legge che consente il
matrimonio sotto i 18 anni di età e impedisce ai giudici di
decidere eccezioni alla normativa.
I promotori dell'iniziativa sottolineano che in una società
tribale come quella giordana i matrimoni di ragazze in tenera
età sono sempre stati diffusi, ma il fenomeno si è aggravato con
l'arrivo di centinaia di migliaia di rifugiati siriani. Per
molte di queste famiglie dare in sposa una figlia comporta
vantaggi sia per la regolarizzazione del proprio status sia in
termini di entrate economiche.
Secondo la direttrice di SIGI, Asma Khader, il matrimonio
delle ragazze in tenera età dovrebbe essere considerato come un
crimine alla stessa stregua del traffico di esseri umani.
(ANSAmed).
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Giordania: campagna attivisti contro fenomeno spose-bambine
10.000 matrimoni di minorenni all'anno