Rubriche

Migranti: manifestazione a Zarzis , 'stop alle morti in mare'

Denunce contro politiche restrittive visti Ue

Redazione Ansa

TUNISI - Al porto di Zarzis, città tunisina testimone della tragedia migratoria, si terrà stamane una manifestazione per ricordare all'opinione pubblica che migliaia di persone, tra cui molti tunisini, continuano a morire nel Mediterraneo nel tentativo di raggiungere l'Europa. Ad organizzarla l'associazione 'Il Pescatore per lo Sviluppo e l'Ambiente' di Zarzis e l'Alarmphone Tunis di Watch The Med, un progetto creato nell'ottobre del 2014 da reti di attivisti e rappresentanti della società civile in Europa e Nord Africa che ha attivato una linea telefonica diretta e auto organizzata per rifugiati in difficoltà nelle acque del Mar Mediterraneo. Le due associazioni, chiamando a raccolta la società civile tunisina, denunciano in un comunicato la politica di dissuasione, di esternalizzazione delle frontiere e di criminalizzazione delle Ong impegnate nel salvataggio in mare dei migranti da parte dell'Unione europea, che renderebbe le traversate sempre più pericolose e il meccanismo restrittivo della concessione dei visti Schengen, che impedisce in pratica la migrazione legale e sicura. Le due associazioni definiscono il regime delle frontiere europeo come "omicida".
Zarzis, che ospita tristemente un cimitero dei migranti senza nome, aveva fatto parlare di sè all'inizio dell'agosto scorso, quando i pescatori e la comunità del paese costiero avevano impedito l'attracco alla C-Star, la nave anti-migranti di Generazione identitaria impegnata nell'operazione Defend Europe.
I pescatori, raccogliendo l'appello del 'Collettivo dell'Africa del Nord, contro la nave razzista C-Star', erano pronti a contrastare l'arrivo della C-Star in mare con tre imbarcazioni e ad effettuare un'azione di contrasto nel caso in cui la C-Star si fosse avvicinata. Secondo la Guardia nazionale tunisina e la Capitaneria di Porto la C-Star non avrebbe neppure chiesto il permesso di attraccare.

Leggi l'articolo completo su ANSA.it