(ANSAmed) - ROMA, 22 MAR - Human Rights Watch ha denunciato
che le forze di sicurezza turche hanno "regolarmente
intercettato centinaia e talvolta migliaia di richiedenti asilo
al confine tra Turchia e Siria dal dicembre 2017 e li hanno
deportati sommariamente nel governatorato di Idlib, devastato
dalla guerra". L'organizzazione riporta che "le guardie di
frontiera turche hanno sparato ai richiedenti asilo che
cercavano di entrare in Turchia usando le rotte dei trafficanti,
uccidendoli e ferendoli, e hanno deportato a Idlib i siriani
appena arrivati nella città turca di Antakya, a 30 chilometri
dal confine siriano".
A metà febbraio, Human Rights Watch ha intervistato al
telefono 21 siriani sui ripetuti tentativi falliti di entrare in
Turchia con l'aiuto dei trafficanti. Diciotto di loro hanno
riferito che l'intensificarsi dei raid aerei russo-siriani a
Deir al-Zour e a Idlib li hanno ripetutamente costretti a
fuggire fino a quando alla fine hanno deciso che non avevano
altra scelta che rischiare la vita e andare in Turchia. Gli
intervistati hanno descritto 137 incidenti, quasi tutti tra metà
dicembre e inizio marzo, nei quali le guardie di frontiera
turche li hanno intercettati al confine, vicino alla città
siriana di Darkush, e li hanno prima trattenuti in posti di
sicurezza nelle vicinanze e poi li hanno deportati in Siria
insieme a centinaia e a volte migliaia di altri come loro.
Human Rights Watch ha parlato con altri 35 siriani bloccati a
Idlib che non sono fuggiti per paura di essere uccisi dalle
guardie di frontiera. Nove persone hanno anche descritto 10
incidenti tra settembre e inizio marzo in cui le guardie di
frontiera turche hanno sparato contro di loro mentre cercavano
di attraversare il confine, uccidendo 14 persone, tra cui 5
bambini, e ferendone 18. Human Rights Watch ha ottenuto immagini
satellitari dei punti di frontiera e di quattro presidi di
sicurezza nei quali, secondo l'organizzazione, si vedrebbero
grandi tende allestite in campi di pallacanestro in cui i
richiedenti asilo hanno dichiarato di essere stati trattenuti
prima di essere rimandati in Siria.
Human Rights Watch sottolinea che la Turchia ospita oltre 3,5
milioni di rifugiati siriani, e che per questo merita sostegno
per la sua generosità, ma in ogni caso il Paese "è anche
obbligato a rispettare il principio di non respingimento".
"Mentre le guardie di frontiera cercano di chiudere gli ultimi
passaggi rimasti nei confini della Turchia, centinaia di
migliaia di siriani rimangono intrappolati in zone dove
affrontano le bombe sul lato siriano", ha dichiarato Gerry
Simpson, direttore associato del programma per i diritti dei
rifugiati di Human Rights Watch.
In occasione di un vertice del 26 marzo 2018 in Bulgaria,
"l'Ue dovrebbe spingere la Turchia ad aprire i suoi confini e a
fornire sostegno a chi ne ha bisogno, e non dovrebbe rimanere in
silenzio mentre la Turchia ignora le leggi sui rifugiati e
spinge indietro migliaia di persone che affrontano una
carneficina". (ANSAmed).
(Image: Border area where Turkish security forces regularly
carry out mass deportations of Syrian asylum seekers. Credit
satellite data: 2018 DigitalGlobe; Credit analysis: 2018 Human
Rights Watch)
Leggi l'articolo completo su ANSA.it
Da Turchia 'deportazioni massa' di richiedenti asilo siriano
'Destinati a massacro'. Human Rights Watch chiede intervento Ue