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Migranti: Open Arms, non ci fanno sbarcare in porto europeo

Ong con 218 a bordo Evacuata bimba ma 'siamo al limite'

Redazione Ansa

 ROMA - Continua anche oggi la situazione di tensione per la Open Arms, la nave della ong spagnola Proactiva che ieri ha soccorso 218 migranti scontrandosi con la guardia costiera libica, che ha intimato all'organizzazione umanitaria di consegnare le persone salvate, minacciando anche con le armi. "Per aver rifiutato di dare ai libici i migranti soccorsi - spiega in un tweet il fondatore di Proactiva, Oscar Camps - il protocollo ci vieta al momento di sbarcare in un porto europeo". Ma il team medico, sottolinea, "chiede l'immediata evacuazione delle persone più gravi a bordo. Siamo comunque diretti verso nord".

Le norme prevedono che l'autorità del Paese che ha coordinato i soccorsi - in questo caso la Libia - debba indicare il porto di arrivo, ma la Open Arms non riconosce l'autorità del Paese nordafricano. È stato quindi interessato il Paese di bandiera della nave, la Spagna, per cercare una soluzione.

Oggi sono state evacuate d'urgenza una bimba di tre mesi in condizioni gravi (disidratata e con un'infezione di scabbia) e sua madre dalla nave della ong spagnola Proactiva Open Arms. "A bordo - scrive in un tweet la ong - ci sono molte donne e bambini in condizioni critiche. Tutti al limite"

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