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'1:54, l'arte contemporanea africana' in mostra a Marrakech

Più di 50 artisti raccontano attualità e cultura del continente

Redazione Ansa

RABAT - L'Africa cerca se stessa e si riconosce nello specchio dell'arte. A Marrakech, più di 50 artisti, tra famosi e sconosciuti, alzano la voce sui temi della più scottante attualità: decolonizzazione, migrazioni, conflitti, identità. '1:54 - La Fiera dell'arte contemporanea africana', in programma il 24 e 25 febbraio a La Mamounia e nelle principali gallerie della città, scopre i nervi di un continente in continua tensione. I numeri del titolo spiegano il rapporto dei 54 Paesi con le radici e tentano anche di raccontare la diaspora dei figli. "Per la prima volta, dopo le tappe di Londra e New York la Fiera è a casa - spiega l'ideatrice e direttrice Taouria El Glaoui - e siamo orgogliosi della lista di partecipanti. Questa è l'edizione che riporta tutti alle origini, nella città che diventa di anno in anno laboratorio di cultura e fucina di talenti". Con 17 gallerie di ogni parte del mondo, tra cui le italiane Officine dell'immagine, Primo Marella gallery e Voice Gallery, la Fiera di Marrakech è sicuramente una vetrina golosa per gli appassionati del settore, ma ha anche l'ambizione di andare oltre la frontiera del mercato d'arte. In accordo con i centri di cultura della città, principalmente il MACAAL (museo d'arte contemporanea africana Al Maden), il Museo Yves Saint Laurent e la Fondation Montresso*, vorrebbe "contribuire allo sviluppo e al sostegno dell'energia creativa di Marrakech, promossa da artisti, istituzioni e privati".
Un programma di incontri e dibattiti, '1:54 Forum', accompagna le due giornate di esposizione. "Diciamo spesso che le colonizzazioni hanno messo delle nubi tra noi e gli altri - spiega Omar Berrada, scrittore, curatore degli incontri - Ecco, decolonizzare vuol dire fare chiarezza, riportare la luce su di noi, per costruire un avvenire che sia oltre i traumi della storia e le divisioni di frontiera".

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