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Bosnia: timori per possibile rientro 30 mila emigrati

Partiti dopo abolizione visti, negato asilo da Paesi Ue e Usa

Redazione Ansa

SARAJEVO – Le autorità bosniache hanno espresso preoccupazione per la possibilità che migliaia di cittadini bosniaci, 30.000 secondo le stime, ai quali è stato negato l'asilo che avevano chiesto in Germania, Belgio, Francia, Italia e altri paesi dell'Europa occidentale e negli Stati Uniti, possano venire deportati verso il paese d'origine.

Le attuali strutture, ha dichiarato un funzionario del Ministero per profughi e sfollati della Republika Srpska (Rs, entità a maggioranza serba di Bosnia), non sono sufficienti per accogliere e reintegrare le persone che ritornano e che, quando è stato abolito il regime dei visti nel 2010, avevano venduto tutto per recarsi nei vari Paesi europei, dove oggi soggiornano illegalmente.

Particolare preoccupazione suscita l'alto numero di Rom originari dei Balcani occidentali che si trovano oggi in Italia e per i quali, se si intensificano le deportazioni secondo gli accordi di riammissione, sarà difficile organizzare l'accoglienza.

Dopo la fine della guerra (1992-95) un bosniaco su cinque ha lasciato il Paese e la popolazione, poco più di 3,5 milioni di abitanti secondo il censimento del 2013, in 25 anni, dal '91, è diminuita del 20%. (ANSAmed).

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