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Al via programma Euromed per prevenzione cancro utero e seno

Lanciato da Upm e Oms, con Centro Piemonte come polo riferimento

Redazione Ansa

(di Paola Del Vecchio) (ANSAmed) - MADRID, 2 FEB - Un programma per la prevenzione e la diagnosi precoce del cancro all'utero e al seno da sviluppare nei piani sanitari nazionali dei 43 Paesi aderenti all'Unione per il Mediterraneo (UpM). E' quello promosso dalla UpM e dall'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) nel progetto 'Women's Right to Health' (WoRTH), nell'ambito della Women' s Empowerment Agenda dell'organizzazione euro-mediterranea, che ne dà notizia.

L'Italia occupa un ruolo centrale nel progetto, realizzato dal Centro per la Prevenzione del Cancro del Piemonte, come polo di riferimento e collaborazione per la diagnosi e lo screening precoce dei tumori (CPO/WHOCC) della rete euromed. L'UpM punta a sostenere i 28 stati della Ue e i 15 del Mediterraneo meridionale e orientale nella definizione di programmi nazionali per potenziare l'accesso ai servizi per la prevenzione e cura del cancro alla cervice e alla mammella, i più diffusi fra le donne. La Oms stima che, a livello globale, colpiscano oltre un milione e mezzo di donne l'anno. Nel 2012 è stato diagnosticato a 628.00 donne nel mondo, la metà delle quali è morta a causa della malattia. Nel Paesi del sud e dell'est del Mediterraneo, il cancro uterino è diagnosticato ogni anno a oltre 19mila donne, mentre quello al seno, a circa 212.600 persone, delle quali si stima che rispettivamente 7.800 e 62.200 non siano sopravvissute. Nei 28 stati membri della Ue, il tumore al collo uterino ha provocato 122.000 vittime nel 2017. Fonti dell'UpM evidenziano come le misure di sanità pubblica, fra le quali l'istituzione di programmi di prevenzione e diagnosi precoce, mediante campagne informative, programmi educativi per la promozione di abiti di vita più salutari e l'introduzione di vaccinazioni e test del VPH siano essenziali per ridurre la disuguaglianza nella cura dei tumori, soprattutto nei Paesi del Mediterraneo.

Tra i progetti pilota già avviati nell'ambito del programma WoRTH, quelli del Marocco, dell'Albania e del Montenegro. E' previsto complessivamente lo screening di 45mila donne svantaggiate, di età compresa fra i 25 e i 65 anni, e la loro sensibilizzazione ai rischi e all'importanza di una diagnosi precoce nella prevenzione e nella cura del cancro della mammella e del collo dell'utero. Allo stesso tempo saranno formati oltre 300 operatori sanitari coinvolti nei controlli e nei piani di rilevamento. "Il cancro colpisce tutti in modi diversi. Combinare gli sforzi a livello mondiale e regionale e mobilitare le reti per condividere conoscenze ed esperienze è fondamentale per prevenire il cancro al collo dell'utero e al seno", ha osservato Laurence Païs, vice segretario generale dell'UpM, nel sottolineare che l'organizzazione "è determinata a costruire sinergie nel campo dell'emancipazione delle donne, incluso l'accesso alla salute". La UpM con la Oms e i suoi centri di riferimento per la diagnosi precoce e la cura del cancro collaborano con il ministero per la Salute del Marocco all'organizzazione del seminario regionale che il prossimo 5 aprile porterà a Marrakech esperti e attori chiave a livello nazionale e internazionale e una cinquantina di rappresentanti dei ministeri del settore dei paesi mediterranei. Un confronto nell'ambito della Conferenza della Società Panaraba di Ricerca di Oncologia e Ginecologia, per rafforzare la rete di prevenzione nella regione. (ANSAmed).

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