(ANSAmed) - ISTANBUL, 22 GEN - Terzo giorno di scontri
nell'enclave curdo siriana di Afrin, dove sabato la Turchia ha
lanciato l'operazione militare 'Ramoscello d'ulivo', definita
dal presidente Recep Tayyip Erdogan una "lotta nazionale". In
altre parole per tagliare l'erba sotto i piedi dei curdi interni
ed esterni ai confini turchi, attraverso il controllo di una
zona cuscinetto profonda una trentina di chilometri.
Oggi Le milizie curde dell'Ypg avrebbero respinto le forze
dell'esercito turco e i ribelli siriani filo-Ankara da due
villaggi, riferisce l'Osservatorio siriano per i diritti umani.
Secondo fonti locali i combattimenti si sono svolti
principalmente a nord-ovest di Afrin.
L'offensiva della Turchia ha segnato un'ulteriore escalation,
che apre un nuovo fronte nell'epicentro della crisi
mediorientale più tragica degli ultimi anni. Ieri, dopo due
giorni di bombardamenti e raid aerei, le forze di Ankara hanno
infatti passato il confine e sono entrate via terra ad Afrin.
Gli Stati Uniti hanno invitato ieri la Turchia alla
moderazione e a "evitare scrupolosamente vittime civili". Gli
Stati Uniti "riconoscono pienamente il diritto legittimo della
Turchia di proteggere i suoi cittadini da elementi terroristi
che lanciano i loro attacchi dalla Siria", ha detto oggi il
segretario di Stato, Rex Tillerson, a Londra, ma chiedono
"moderazione" sia ai turchi sia alle milizie curde.
La Francia da parte sua ha chiesto la convocazione di una
riunione d'emergenza del Consiglio di Sicurezza dell'Onu, alla
quale il ministro degli Esteri turco Mevut Cavusoglu ha risposto
ieri dicendo di aspettarsi che Parigi non stia dalla parte di
una "organizzazione terroristica" (i curdi, ndr).
Il Consiglio di sicurezza dell'Onu sollecitato da Parigi è
previsto in giornata, ma contro l'iniziativa si è espresso oggi
anche il presidente turco Erdogan. L'organismo non si è riunito
quando" in passato "sono state commesse atrocità ad Afrin", e
quindi "ora non ha il diritto di riunirsi" per discutere "la
nostra operazione" contro "un'organizzazione terroristica".
Dal presidente siriano Bashar al Assad è venuta la condanna
della "brutale aggressione" contro Afrin e l'accusa ad Ankara di
sostenere i "terroristi" dell'Isis, che le milizie curde alleate
degli Usa "hanno aiutato a sconfiggere".
Per Mosca Washington continua a "incoraggiare attivamente" il
separatismo dei curdi in Siria. Lo ha detto il ministro degli
Esteri russo Serghei Lavrov, aggiungendo che "da tempo gli Usa
cercano in tutti i modi di scoraggiare i curdi dal dialogo con
Damasco". Secondo Lavrov, i curdi dovrebbero partecipare al
processo di soluzione della crisi siriana sulla base del
principio dell'integrità territoriale, ma secondo un
rappresentante del curdo siriano Partito dell'Unione Democratica
(PYD), i curdi non intendono prendere parte al Congresso del
Dialogo nazionale siriano promosso dal Cremlino e in programma a
Sochi il 29 e il 30 gennaio. (ANSAmed).
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Siria: offensiva turca in enclave curda,terzo giorno scontri
Oggi Consiglio sicurezza Onu, per Erdogan non si deve riunire