(ANSAmed) - TUNISI, 22 GEN - 'Carthage et les Etrusques, une
si vieille amitié' è il titolo di una mostra appena inaugurata
al Museo nazionale di Cartagine che evidenzia i legami tra la
civiltà cartaginese e quella etrusca, in un Mediterraneo non
ancora caratterizzato dal predominio dei romani.
L'esposizione darà al pubblico l'opportunità di scoprire per
la prima volta una raccolta di oltre 2000 reperti archeologici
etruschi appartenenti al periodo che va dal 4/o al 7/o secolo
aC, e di vedere tra gli altri, un oggetto unico, il primo e il
più antico passaporto al mondo, appartenente ad un cittadino
cartaginese in viaggio per l'Etruria. La mostra presenta una
collezione ricca e variegata testimonianza delle relazioni
amichevoli esistenti tra i due popoli: nel commercio, nell'arte,
nella tecnica, nelle arti militari. La collezione raccoglie
inoltre oggetti in ceramica di Bucchero Nero, in bronzo e pezzi
di ispirazione greca.
"Questa mostra sottolinea la stretta relazione tra i due
popoli che andava al di là dei legami commerciali per costituire
una vera e propria condivisione e alleanza", ha detto Abdelhamid
Largueche, della direzione tunisina del Patrimonio. "Dalla fine
del 19/o secolo, diverse scoperte archeologiche hanno rivelato
che esistono oggetti etruschi a Cartagine seppelliti
principalmente nelle tombe", ha detto Jean Gran-Aymerich,
direttore del Centro nazionale di ricerca scientifica di Parigi
ed esperto in civiltà etrusca, precisando che "oggi, dopo oltre
un secolo e mezzo di scavi e scoperte, i ricercatori considerano
che Cartagine possieda la più importante raccolta per numero e
varietà di oggetti etruschi".
Secondo Gran-Aymerich, la mostra "Carthage et les Etrusques,
une si vieille amitié" dimostra che prima delle guerre puniche e
degli scontri tra Cartaginesi e Romani, gli Etruschi avevano già
instaurato relazioni privilegiate con i Cartaginesi.
L'esposizione resterà aperta per due settimane. (ANSAmed).
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Cartagine e gli etruschi, una mostra racconta antichi legami
Al museo nazionale con oltre 2000 reperti archeologici