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Siria, situazione "resta critica" in zona est Ghuta

Nonostante miglioramenti dicembre resta alta mortalità infantile

Redazione Ansa

(ANSAmed) - ROMA, 17 GEN - La situazione umanitaria nell'area assediata dell'est di Ghuta, in Siria, "continua a essere critica" per le restrizioni all'accesso dei veicoli commerciali e dell'assistenza umanitaria, e i residenti "vivono una forte insicurezza alimentare". A sostenerlo è un recente rapporto del gruppo di ricerca Reach, che sottolinea come le difficoltà nella zona restino nonostante alcuni miglioramenti nei campi della istruzione e delle cure sanitarie a partire da dicembre.

La zona orientale di Ghuta è un'area rurale a est di Damasco che ospita circa 400 mila persone. L'area soffre di forti restrizioni all'accesso dall'inizio del conflitto siriano ed è classificata come zona assediata. "Per la prima volta da quando l'area è stata classificata come assediata nel 2013, le evacuazioni mediche sono state autorizzate a dicembre, ma 16 persone, tra cui neonati e bambini, sono decedute mentre aspettavano di essere evacuate", si legge nel report di Reach. Per quanto riguarda gli approviggionamenti alimentari, "la disponibilità di cibo è aumentata ed i prezzi sono diminuiti dopo che il solo operatore commerciale i cui veicoli sono autorizzati a entrare nella zona ha riottenuto l'autorizzazione a fare affari", riporta il documento, tuttavia "l'autorizzazione commerciale è stata nuovamente annullata il 26 dicembre".

Nonostante i miglioramenti segnalati da Reach, il report segnala che la situazione resta critica per gli abitanti dell'area. "Nessun aiuto umanitario è entrato a dicembre", "per il terzo mese consecutivo sono state segnalate morti infantili a causa della mancanza di cibo, e la strategia di restare per giorni senza mangiare è in uso da novembre", spiega il report.

"Persiste una carenza acuta di medicinali, e solo i casi critici sarebbero stati in grado di ottenere medicine, in modo da conservare le scorte mediche in diminuzione".

La situazione dell'est di Ghuta "si prevede che si deteriori rapidamente a gennaio se non verrà garantito e mantenuto un libero accesso umanitario e commerciale nell'area e se il conflitto continuerà". (ANSAmed).

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