(ANSA) - ROMA, 11 GEN - I rifugiati siriani in Libano sono
più vulnerabili che mai: più della metà vivono in condizioni di
estrema povertà e oltre tre quarti al di sotto della soglia di
povertà. È quanto emerge dall'ultima ricerca condotta da UNHCR,
UNICEF e WFP.
L'agenzia Onu per i rifugiati sottolinea che "la crisi dura da
sette anni e per i rifugiati siriani in Libano diventa sempre
più difficile far fronte alle spese quotidiane, sono più
dipendenti che mai dagli aiuti umanitari, aiuti che per il 2018
sono ancora molto incerti".
La valutazione annuale delle vulnerabilità dei rifugiati
siriani (Vulnerability Assessment of Syrian Refugees - VASyR)
per l'anno 2017 rivela che il 58 per cento delle famiglie vive
in condizioni di estrema povertà, con meno di 2,87 dollari per
persona al giorno. Il dato registra un 5 per cento in più
rispetto all'anno precedente. Il numero delle famiglie che vive
sotto la soglia di povertà (con meno di 3,84 dollari al giorno)
è continuato a crescere, raggiungendo il 76 per cento.
Questo significa "che i rifugiati hanno a disposizione
risorse limitate per rispondere ai loro bisogni primari. Le
famiglie rifugiate spendono adesso in media a persona solo 98
dollari al mese, di cui 44 per il cibo", spiega l'Unchr,
riportando che "è comune che si chiedano soldi in prestito per
comprare del cibo, coprire le spese mediche e continuare a
pagare l'affitto: quasi 9 rifugiati su 10 riferiscono di aver
contratto dei debiti. Questo evidenzia quanto la maggior parte
dei rifugiati siriani in Libano siano vulnerabili".
Per quanto riguarda l'insicurezza alimentare, "la situazione
è estremamente critica, coinvolge in diverso grado il 91 per
cento delle famiglie". Oltre che per gli aspetti economici, i
rifugiati siriani in Libano sono più vulnerabili anche perché
"ottenere il certificato di residenza continua ad essere
estremamente complicato, e i rifugiati sono così sempre più
esposti al rischio di essere arrestati, non possono registrare
il matrimonio. Trovare un lavoro è reso ancor più difficile,
come anche mandare i figli a scuola o avere acceso alle cure
mediche".
I risultati della ricerca "delineano un quadro allarmante
della crescita delle vulnerabilità per i rifugiati siriani in
Libano. In sette anni di crisi sono più dipendenti che mai dagli
aiuti umanitari: più di due terzi riferiscono di aver fatto
ricorso ad una qualche forma di assistenza nei tre mesi
precedenti", spiega l'agenzia Onu. "Opportunità di autonomia e
occupazione sono estremamente limitate da un'economia fortemente
colpita dal vicino conflitto in Siria. I fondi esterni sono
insufficienti e non al passo con le crescenti necessità. Agli
inizi di dicembre 2017, è stato ricevuto solo il 36 per cento
del totale dei fondi necessari per fornire adeguato aiuto
umanitario in Libano". (ANSAmed).
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Rapporto, rifugiati siriani in Libano sempre più poveri
Ricerca UNHCR, UNICEF e WFP, siriani più vulnerabili nel 2017