(ANSAmed) - MADRID, 3 GEN - Un'inchiesta "indipendente ed
esaustiva" sulla morte di Mohamed Bouderbalal, un algerino di
36 anni morto venerdì scorso nel carcere Malaga II di Archidona
(Andalusia), utilizzato come centro di detenzione temporanea di
migranti, è stata sollecitata dal fratello Ahmed.
"Vogliamo sapere la verità, mio fratello non è venuto in
Europa a suicidarsi", ha denunciato ai media l'algerino,
residente a Parigi e da 5 giorni a Malaga, che ha annunciato
l'intenzione di costituirsi parte civile in un eventuale
processo.
Mohamed Bouderbalal, che era fra 577 'sin papeles' rinchiusi
dal 20 novembre nel centro penitenziario riconvertito dal
ministero degli Interni in un improvvisato centro di
internamento di immigrati (Cie), era stato ritrovato venerdì
mattina impiccato nella sua cella. Ma il fratello Ahmed non
crede al suicidio e ha denunciato, in conferenza stampa con
alcuni dei familiari degli altri migranti rinchiusi nella
struttura, che le autorità penitenziarie non gli hanno fatto
vedere il corpo o foto del cadavere, né i risultati
dell'autopsia.
"Abbiamo ascoltato testimonianze delle persone rinchiuse che
parlano di pestaggi di mattina e sera, dicono che il cibo è
scarso, che patiscono il freddo e sono fisicamente e moralmente
castigate, anche se non sono criminali", ha dichiarato a radio
Cadena Ser Ahmed Bouderbalal, che nel carcere di Archidona ha
rinchiuso un altro fratello giunto dall'Algeria su un barcone.
Il Cie ospitato nel carcere di Malaga II da settimane è al
centro di roventi polemiche e interrogazioni parlamentari,
oltreché di denunce di Ong per l'assistenza ai migranti,
avallate da un rapporto del Difensore del Popolo.
"Mio fratello era uno sportivo, una persona molto vitale e
allegra, non si sarebbe mai tolto la vita. Vogliamo sapere la
verità", assicura Ahmed Bouderbalal, che non crede al suicidio,
che sarebbe stato confermato dall'autopsia, secondo quanto reso
noto nei giorni scorsi dal ministero degli Interni.
Proteste e incidenti per l'inizio delle espulsioni degli
algerini rinchiusi nel Cie e per la scarsezza di cibo erano
stati registrati a metà dicembre nel penitenziario. (ANSAmed).
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Fratello migrante morto in Cie Andalusia, 'voglio la verità'
L'algerino, 36 anni, è stato trovato venerdì impiccato in cella