(di Rodolfo Calò)
(ANSAmed) - IL CAIRO, 6 DIC - Alta cucina e islam posso ben
convivere: parola di uno chef stellato e 'globale' come il
tedesco Oliver Glowig, il quale assicura di non sentirsi
limitato dalla proibizione islamica del maiale che comunque
tendenzialmente evita seguendo le istanze salutiste di matrice
mediterranea. Insomma: attenzione per tutti e niente scontro di
civiltà.
"Sicuramente non è una limitazione alla mia creatività", ha
detto all'ANSA del Cairo lo chef stellato dal 2004 rispondendo
alla domanda se debba reprimere la propria inventiva evitando
l'uso di maiale o alcol quando cucina in paesi nordafricani o
del Golfo.
"Al contrario. Lo vedo piuttosto come una sfida", ha aggiunto
Glowig che, passando dalla Costiera amalfitana, ha esportato il
concetto di dieta mediterranea nel mondo, fra l'altro al
ristorante "Primavera" del Ritz Carlton in Bahrain.
"Si può sostituire il maiale con altri ingredienti o
aggirarlo del tutto. Cerco sempre di inserire prodotti locali
nel mio menu", ha detto ancora lo chef due stelle Michelin dal
2008 e sbarcato a Capri nel 2001.
"Ho ricontrollato attentamente la carta de 'La Tavola, il
vino, la dispensa", ha aggiunto l'ex-allievo di Gualtiero
Marchesi riferendosi al ristorante lanciato l'anno scorso
all'interno del Mercato centrale di Roma: "non c'è nessun piatto
col maiale", esclama, notando però che "c'è un piatto con la
pancetta" al 'Barrique', il mio nuovo locale gourmet" a Monte
Porzio Catone, nei pressi della capitale.
"A prescindere da motivazioni religiose, penso che la
tendenza al momento vada verso un mangiare leggero e sano. La
cucina italiana mediterranea offre una grande scelta di
ingredienti. Anche senza maiale", nota Glowig che ha un
ristorante anche a Toronto.
Insomma il maiale e il vino (banditi dal Corano) sono "sempre
meno" presenti nelle sue creazioni ma "non per motivi religiosi,
piuttosto per ragioni salutiste: il trend va sempre più verso
prelibatezze leggere", sottolinea.
Alla domanda se terrebbe il punto di non farsi condizionare
anche se la clientela islamica aumentasse in Italia come
avvenuto in Francia e O Inghilterra, lo chef ha risposto che
"non ho alcun problema con ospiti di altre religioni. Chi non
desidera maiale o alcol, viene soddisfatto comunque".
"Lo stesso vale per gli allergici e intolleranti: perchè non
dovrei prestarmi anche a particolari desideri religiosi?",
aggiunge.
"Ciò non vuol dire che ne tenga conto già nella compilazione
della carta: cerco sempre di avere un'offerta ampiamente
sufficiente per tutti. Ovviamente sulla base dei prodotti locali
e della cucina italiana", avverte Glowig, che ottenne la sua
prima stella a Monaco di Baviera.
"Ma se un ospite ha un desiderio particolare, si prova ad
esaudirlo. 'Non si può', da noi, non esiste: troviamo sempre una
soluzione", conclude. (ANSAmed).
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Chef stellato, alta cucina e islam vanno d'accordo
Oliver Glowig, non limito creatività, ma il maiale lo uso poco