(ANSAmed) – SARAJEVO, 20 NOV – Quando i giudici del Tribunale
penale internazionale dell'Aja (Tpi) pronunceranno mercoledi' la
sentenza di primo grado a carico di Ratko Mladic (75 anni), l'ex
generale serbo bosniaco comandante dell'esercito serbo bosniaco
durante la guerra in Bosnia (1992-95), accusato di genocidio,
crimini di guerra e contro l'umanità, molte sue vittime
tireranno un sospiro di sollievo. Questo perché il 'boia di
Srebrenica', nonostante le asserite precarie condizioni di
salute, avrà vissuto abbastanza per essere giudicato, a
differenza dal suo diretto 'mandante', il presidente serbo
Slobodan Milosevic, morto all'Aja nel marzo 2006 prima di
arrivare ad una sentenza di colpevolezza.
Arrestato nel maggio 2011 dopo una lunga latitanza, Mladic, è
l'ultimo degli imputati "di alto livello" processati dal Tpi che
dopo 24 anni e 161 persone incriminate, chiude i battenti alla
fine dell'anno con un 'Meccanismo residuale' che concluderà i
procedimenti in corso.
Considerato un eroe da molti serbi, in Serbia e nella
Republika Srpska (Rs, entità a maggioranza serba di Bosnia),
Mladic inizio' la sua carriera militare nell'esercito della ex
Jugoslavia (Jna), cominciata a Knin, durante il conflitto
serbo-croato. Si ricordano i pesanti bombardamenti che ordinò su
Zara dalla montagna che sovrasta la città, tattica militare che
ha sempre preferito allo scontro in campo aperto. Nel 1992
Mladic divento' comandante dell'esercito dell'autoproclamata
repubblica serba di Bosnia e, forte dell'arsenale bellico della
Jna, conquisto' il 70 per cento del territorio della Bosnia. Nei
successivi tre anni continuo' con grande ferocia la sua pulizia
etnica, contro soprattutto i musulmani, facendosi beffe dei
caschi blu dell'Onu.
Dopo la mattanza di Srebrenica, però, arrivò la fine delle
fortune militari di Mladic che subì una serie di sconfitte
soprattutto al nord ad opera dell'esercito bosniaco.
L'intervento della Nato nell'agosto 1995 mise fine allo
strapotere del generale. Concluse le attività belliche, sotto
pressioni internazionali, fu esautorato da Biljana Plavsic,
presidente della Rs che aveva sostituito Radovan Karadzic, la
donna che lo aveva abbracciato dopo l'infamia di Srebrenica.
(ANSAmed)
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Tpi: a Sarajevo cresce attesa per sentenza Ratko Mladic
'Boia di srebrenica' e' considerato un eroe da molti serbi